L'intervista è stata registrata negli scorsi giorni, durante il viaggio umanitario di Acmos, Borders-Sul Confine, Fondazione Benvenuti in Italia e Generazione Ponte per portare aiuti alla popolazione

(LaPresse) “Siamo qui solo per supportare, perché molti voglio stare qui solo un paio di giorni e ripartire. Ma in molti si fermano dall’altro lato, in Ucraina, sperando che la guerra finisca presto e sperando di poter tornare presto a casa”. A parlare è il responsabile della Croce Rossa nella zona di Siret, in Romania, Corneliu Dediu. L’intervista, realizzata dall’associazione Acmos, racconta la realtà al confine: “Ci sono anche molti studenti indiani, turchi, che studiavano all’Università di Kiev – spiega – Molti restano per ore ad aspettare alla frontiera, fa freddo, è inverno” aggiunge. Per questo la Croce Rossa ha anche molte medicine per aiutare con un primo soccorso chi passa il confine. L’intervista è stata registrata negli scorsi giorni, durante il viaggio umanitario di Acmos, Borders-Sul Confine, Fondazione Benvenuti in Italia e Generazione Ponte per portare aiuti alla popolazione e portare poi in Italia otto persone in fuga dalla guerra, tra le quali cinque minori.

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