L'assalitore, arrestato mercoledì sera e che comparirà in tribunale venerdì mattina, è stato identificato come Espen Andersen Braathen, 37enne danese: secondo la polizia ha agito da solo

Sembra essere un atto di terrorismo” l’attacco compiuto con arco e frecce a Kongsberg, in Norvegia, in cui cinque persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite. A dirlo l’agenzia della sicurezza norvegese Pst, che sottolinea tuttavia che non è stato ancora individuato il movente e che la minaccia terrorismo per la Norvegia resta invariata, a livello “moderato”.

L’assalitore, arrestato mercoledì sera e che comparirà in tribunale venerdì mattina, è stato identificato come Espen Andersen Braathen, 37enne danese: secondo la polizia ha agito da solo. Sempre la polizia ha riferito che si era convertito all’islam e che era nei radar delle autorità in quanto radicalizzato. Un attacco “raccapricciante”, lo ha definito il nuovo primo ministro Jonas Gahr Stoere, laburista, il cui governo di centro-sinistra si è insediato all’indomani dell’attentato che ha scosso la piccola cittadina di Kongsberg, di 26mila abitanti.

La Norvegia, non abituata a uccisioni di massa, è sotto shock e l’attentato ha riportato alla memoria il più grave attacco avvenuto nel Paese, quello compiuto dall’estremista di destra Anders Behring Breivik a luglio del 2011 a Oslo e Utoya, in cui rimasero uccise 77 persone, soprattutto giovani. Erano le 18.15 di mercoledì quando la polizia di Kongsberg è stata allertata per un uomo che scagliava frecce con un arco, l’arresto è avvenuto circa 30 minuti dopo. In questa finestra di tempo l’uomo ha agito in un supermercato e poi in diversi punti del centro, colpendo persone in modo casuale e uccidendo quattro donne e un uomo di età compresa fra 50 e 70 anni.

Secondo diversi media norvegesi, l’uomo nel 2017 aveva pubblicato un video su YouTube nel quale aveva annunciato la sua conversione all’Islam definendosi, con toni minacciosi, un messaggero (YouTube ha rimosso il video). Risulta che l’uomo era stato condannato per furto con scasso e possesso di piccole quantità di hashish nel 2012. Inoltre l’anno scorso un tribunale aveva emesso a suo carico un ordine restrittivo che gli imponeva di stare lontano dai genitori per sei mesi, dopo che aveva minacciato di uccidere uno di loro. La procuratrice regionale Svane Mathiassen, che guida le indagini, ha dichiarato all’emittente Nrk che sul sospetto verrà effettuata una perizia psichiatrica.

Intanto il nuovo governo di centro-sinistra si è insediato dopo le elezioni dello scorso 13 settembre, in cui la premier uscente Erna Solberg è stata sconfitta dopo due mandati di quattro anni. Guidato dal primo ministro laburista Jonas Gahr Stoere, il nuovo esecutivo include anche il Partito di centro (risultato terzo partito alle elezioni), euroscettico, il cui leader Trygve Slagsvold Vedum assume il ministero delle Finanze. La squadra è a maggioranza femminile: dei 19 membri, 10 sono donne e nove uomini. Emilie Enger Mehl è diventata la più giovane ministra della Giustizia all’età di 28 anni, mentre il ministero degli Esteri è andato a un’altra donna, Anniken Scharning Huitfeldt. Ieri Stoere e Vedum avevano svelato un programma politico di 83 pagine, incentrato su clima e ambiente, per il periodo 2021-2025. Fra i membri del nuovo governo, anche due sopravvissuti alla strage sull’isola di Utoya: sono Tonje Brenna, 33 anni, nominata ministra dell’Istruzione; e Jan Christian Vestre, 35 anni, nuovo ministro del Commercio e dell’Industria.

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