A colpire il 22 luglio 2011 fu Anders Breivik: otto le persone morte per l'esplosione a Oslo, 69 a Utoya

Il 22 luglio 2011 l’estremista di destra norvegese Anders Behring Breivik uccise otto persone con una bomba a Oslo, prima di raggiungere l’isola di Utoya vestito da agente di polizia a uccidere a colpi d’arma da fuoco 69 persone che partecipavano a un raduno del Partito laburista giovanile, ferendone altre decine. La commemorazione in occasione del decennale della strage avrebbe dovuto svolgersi dalle 15.25 di domani, momento in cui il sole avrebbe illuminato la prima di 77 colonne di bronzo davanti all’isola, fuori dalla capitale. Per tre ore e otto minuti, l’esatta durata dell’attacco, il sole avrebbe raggiunto ciascuna delle colonne progettate dagli architetti Manthey Kula, commemorando ogni persona uccisa. Invece, il memoriale resta incompiuto a causa di piani modificati, rinvii, interventi dei tribunali, scontro fra le famiglie dei ragazzi uccisi e i residenti ancora traumatizzati, che temono l’arrivo dei visitatori sulla loro tranquilla isola.

“E’ davvero deludente che molti sopravvissuti e familiari non abbiano un luogo dove andare. Non hanno un monumento nazionale al dolore di quel giorno”, ha detto Sindre Lysoe, che sopravvisse all’attacco e ora è alla guida della segreteria generale del Partito laburista giovanile. In alcuni luoghi esistono memoriali, come le mille rose in ferro fuori dalla cattedrale di Oslo, che richiamano il mare di fiori deposti dai norvegesi nei giorni successivi alla tragedia, opera inaugurata nel 2019. Sull’isola di Utoya, invece, un cilindro metallico sospeso tra gli alberi porta incisi i nomi delle vittime. 

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