Il faccia a faccia tra i due leader in programma a Ginevra il 16 giugno

Cresce l’attesa per il faccia a faccia tra il presidente Usa Joe Biden e il presidente russo Vladimir Putin, in programma a Ginevra il 16 giugno, mentre i rapporti tra le due potenze hanno raggiunto il punto più basso da anni, come hanno ammesso gli stessi leader. Sono numerosi i temi che vedono Washington e Mosca su fronti opposti: dalla detenzione dell’oppositore russo Alexei Navalny alla Crimea, dagli attacchi hacker, di cui gli Usa incolpano il Cremlino, alla Bielorussia di Lukashenko protagonista dell’atterraggio forzato di un volo Ryanair a Minsk. Il vertice arriva dopo che Putin è stato definito da Biden “un killer” per l’avvelenamento di Navalny, e le numerose sanzioni imposte da Washington per le ingerenze russe nelle elezioni presidenziali Usa di novembre e l’attacco hacker alle agenzie federali.

In un’intervista rilasciata all’emittente statunitense Nbc, Putin ha respinto tutte le accuse legate agli attacchi informatici, bollandole come prive di fondamento. “Dove sono le prove? Sta diventando una farsa”, ha detto il presidente russo, sottolineando che il suo Paese è stato accusato di “ogni genere di cose: interferenze elettorali, attacchi informatici e così via, e non una sola volta, si sono presi la briga di produrre qualsiasi tipo di prova, solo accuse infondate”. Il leader si è detto tuttavia disposto a uno scambio di prigionieri dopo che il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha reso noto che la sorte di due statunitensi incarcerati in Russia sarà in agenda nell’incontro tra i leader. I due detenuti statunitensi sono l’ex marine Trevor Reed e l’imprenditore Paul Whelan. Il primo sconta 9 anni di detenzione per aver colpito un poliziotto russo nel 2019, accusa che l’ambasciata Usa in Russia ha definito “inconsistente”. Mentre Whelan è stato condannato lo scorso anno per spionaggio, accusa che lui nega, e condannato a 16 anni di prigione. Putin, nel corso dell’intervista, non ha risparmiato una stoccata al rivale definendo le centinaia di persone arrestate per l’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti vittime di “persecuzione per opinioni politiche”.

Biden arriverà a Villa La Grange, sede dell’incontro, dopo aver compattato gli alleati della Nato e le potenze del G7 nel suo viaggio in Europa. La Casa Bianca ha affermato che il democratico non terrà una conferenza stampa congiunta con Putin, ma parlerà da solo con i media dopo l’incontro. Il presidente Usa ha messo in chiaro fin da subito che nei confronti di Mosca avrebbe adottato una linea molto più rigida rispetto a quella del suo predecessore Donald Trump. E a differenza anche degli altri presidenti il democratico non ha cercato di intessere una relazione personale con il rivale.

I due leader hanno già avuto un incontro personale nel 2011, quando Biden era vice presidente di Barack Obama, e Putin primo ministro. Allora Putin mostrò al democratico il suo lussuoso ufficio a Mosca. E Biden ricorda di averlo stuzzicato dicendo: “E’ incredibile quello che può fare il capitalismo”. A quel punto il presidente Usa racconta di essersi girato verso Putin e di avergli detto: “Signor primo ministro, ti sto guardando negli occhi e non credo che tu abbia un’anima”. Putin sorridendo rispose: “Ci capiamo l’un l’altro”.

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