La difesa ha chiesto la sostituzione dei giudici. "La sensazione è che ci sia un accanimento giudiziario"

“Non voglio essere blasfemo, ma la situazione è che da 14 mesi un ragazzo innocente è sottoposto a uno stillicidio di udienze che è come la via Crucis”. A dirlo a LaPresse è Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International proprio nel giorno in cui si è svolta al Cairo la nuova udienza che deciderà delle sorti di Patrick Zaki. Un’udienza che è finita, ma del cui esisto si saprà probabilmente solo domani: “È un sistema punitivo, non solo per Patrick, è un sistema che punisce il dissenso e l’attivismo. Il sistema giudiziario egiziano è imprevedibile e schizofrenico. Inizia una attesa angosciante”. “C’è la novità che la difesa ha chiesto la sostituzione dei giudici, c’è la sensazione che nei confronti di Patrick ci sia un accanimento giudiziario. Ma ancora non sappiamo l’esisto di questa richiesta”, aggiunge Noury. 

“L’avvocata di Patrick dice che è in condizioni psicofisiche pessime, abbiamo una enorme preoccupazione ed è inimmaginabile che possa sopportare a lungo queste condizioni. Abbiamo il sospetto che le autorità egiziane vogliano prolungare fino al massimo possibile di 24 mesi la detenzione di Zakic, conclude il portavoce di Amnesty.

In mattinata erano arrivate anche le parole del segretario del Pd, Enrico Letta: “La speranza nello sguardo di tutti noi, oggi al Cairo. Per una nuova udienza sulla scarcerazione di Patrick Zaki. Non molliamo #freepatrickzaki”, ha scritto su Twitter il leader dem. 

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