La petroliera battente bandiera turca era stata dirottata dopo che le persone scappate dalla Libia si erano rese conto che stavano tornando indietro
Il mercantile turco Elhiblu 1, che nelle ultime ore era stato dirottato dai migranti verso le acque di Malta, è arrivato a La Valletta dopo che i militari maltesi ne avevano preso il controllo. La polizia locale ha arrestato cinque dei 108 migranti sbarcati: lo riporta il sito di Times of Malta specificando che quattro uomini sono stati visti mentre venivano portati via dalle forze dell'ordine in manette al momento dello sbarco. A bordo del mercantile si trovavano anche 12 bambini e 19 donne.
La ong tedesca Sea-Eye ha riferito che la sua imbarcazione Alan Kurdi, mentre si trovava nella zona di salvataggio al largo della Libia, ha sentito per caso uno scambio di messaggi radiofonici tra il capitano della nave mercantile El Hiblu 1 con 108 migranti a bordo e un velivolo militare europeo, sia prima sia dopo il dirottamento della nave stessa. "Il capitano della nave ha salvato le persone e ha chiesto assistenza. Ha detto alla radio in modo inequivocabile che le persone erano molto arrabbiate e non volevano essere riportate in Libia", riferisce Sea-Eye, aggiungendo tuttavia che "Tripoli era il porto di destinazione della nave cargo".
I migranti avevano dirottato la petroliera verso l'isola dopo aver capito che il capitano aveva fatto rotta verso la Libia, da dove le 108 persone stavano fuggendo. Le Forze Armate di Malta avevano stabilito un contatto con il capitano dell'El Hiblu che "ha ripetutamente dichiarato di non avere il controllo della nave e che lui e il suo equipaggio erano stati costretti e minacciati da un certo numero di migranti a procedere verso Malta", some spiega una nota del governo. A quel punto, "la nave di pattugliamento AFM P21 ha impedito alla nave di entrare nelle acque territoriali maltesi" e reparti speciali "sono stati inviati a bordo per mettere al sicuro la nave e restituirne il controllo al capitano".
"Non ci sottrarremo alle responsabilità, nonostante le nostre dimensioni. Seguiremo tutte le regole internazionali", ha scritto su Twitter il premier maltese Joseph Muscat. "Spero che Malta sia più buona dell'Italia. Noi abbiamo fatto il solito teatro. Non sono terroristi, né dirottatori, né pirati. Sono stati salvati dal mare", ha invece affermato il medico di Lampedusa Pietro Bartolo, in un'intervista a LaPresse. "Non credo abbiano sequestrato il mercantile – ha aggiunto – ma pregato il comandante di non riportarli in Libia. Lì ci sono i campi di concentrameno, tornare in Libia significa morire, li picchiano, li torturano. Abbiamo visto in diretta quello che fanno le motovedette libiche, che poi sono le nostre, loro dicono che li salvano ma invece li portano al macero". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini aveva etichettato l'episodio come un "dirottamento 'imposto' dai migranti": "Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l'Italia la vedranno col cannocchiale", ha precisato Salvini ribadendo che i porti italiani sono chiusi.
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