Alta tensione in Medioriente dopo gli scontri scoppiati durante un'operazione delle forze speciali nell'enclave. Uccisi almeno tre civili palestinesi

Torna alta la tensione in Medioriente dopo gli scontri scoppiati durante un'operazione delle forze speciali israeliane nella Striscia di Gaza, dove otto persone sono morte e per cui Hamas ha promesso ritorsioni.

Negli attacchi israeliani sono rimasti uccisi almeno tre civili palestinesi, mentre altri 4 sarebbero rimasti feriti. Secondo l'esercito, i militanti palestinesi hanno sparato circa 80 razzi contro il sud dello Stato ebraico, che ha risposto inviando l'aviazione e lanciando raid aerei. Almeno un razzo è caduto a Sderot, mentre le sirene d'allarme sono risuonate in varie regioni, tra cui Beer Sheva, Sdot Negev, Ashkelon Beach, Shaar Hanegev ed Eshkol. Agli abitanti è stato chiesto di restare nei rifugi e in aree protette. Ieri le forze speciali hanno condotto un'operazione nella Striscia di Gaza, che è andata storta, e in cui un ufficiale israeliano e sette palestinesi sono morti. 

Le violenze sono riprese lunedì a fine mattinata, con un lancio di un razzo dalla Striscia di Gaza che ha colpito un pullman israeliano, ferendo gravemente una persona, e poi con l'esercito israeliano che ha colpito una postazione nell'enclave. Le Brigate Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato del gruppo palestinese Hamas, hanno rivendicato la responsabilità del lancio di razzi definendolo una risposta a Israele e minacciato di intensificare le sue azioni, in base alla reazione dello Stato ebraico. "Il comando congiunto di fazioni palestinesi annuncia l'inizio del bombardamento degli insediamenti del nemico con razzi", hanno dichiarato le Brigate.

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