Lo scorso 25 gennaio l'attacco contro la sede di Save the Children a Jalalabad

L'esplosione di un'ambulanza-bomba che a Kabul ha provocato decine di morti è uno degli attentati con più vittime degli ultimi due mesi in Afghanistan. Di seguito un elenco degli attentati che hanno colpito recentemente il Paese.

3 DICEMBRE: almeno sei morti in un attacco kamikaze che ha preso di mira una manifestazione a sostegno del presidente Ashraf Ghani a Jalalabad, nell'est del Paese.

22 DICEMBRE: almeno sei poliziotti uccisi da un kamikaze talebano che ha fatto esplodere un veicolo militare in un commissariato della provincia di Kandahar, nel sud del Paese.

25 DICEMBRE: sei civili uccisi in un attentato suicida rivendicato dallo Stato islamico, vicino a un ufficio dei servizi di intelligence afghani (Nds) a Kabul.

28 DICEMBRE: 41 morti e 84 feriti in un attentato suicida contro un centro culturale sciita a Kabul, dove si teneva una cerimonia. L'attentato, rivendicato dall'Isis, ha colpito anche la Afghan voice agency, un media anti Isis che si trovava nello stesso edificio.

31 DICEMBRE: almeno 18 morti e 13 feriti in un attentato compiuto con una moto-bomba durante dei funerali nella provincia di Nangarhar, nell'est del Paese. I talebani affermano su Twitter di non avere niente a vedere con questo attacco.

4 GENNAIO: un kamikaze dell'Isis fa esplodere una bomba in prossimità di poliziotti e manifestanti a Kabul, provocando 13 morti, tutti poliziotti, e 25 feriti.

20 GENNAIO: almeno 20 morti, fra cui numerosi stranieri, secondo un bilancio controverso, nell'attacco contro l'hotel Intercontinental di Kabul, durato decine di ore. A realizzarlo un commando di sei talebani con armi pesanti. La maggior parte delle vittime è morta uccisa da armi da fuoco, mentre altre sono morte a causa di un incendio appiccato dagli assalitori. Fra gli stranieri uccisi ci sono quattro cittadini Usa, sette ucraini che lavoravano per la compagnia aerea Kam Air, due venezuelani (anche loro dipendenti di Kam Air), una tedesca della ong Shelter Now e un kazako consulente di una compagnia di telecomunicazioni.

25 GENNAIO: cinque morti, quattro dei quali membri di Save the Children, nell'attacco contro i locali della ong britannica a Jalalabad, nell'est del Paese. L'attentato, compiuto secondo le autorità locali da sei uomini armati, è durato più di sette ore. Save the Children in seguito all'attacco ha annunciato la sospensione temporanea delle sue operazioni in Afghanistan, che ritiene uno dei Paesi più pericolosi per le organizzazioni umanitarie. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata