Parla il fondatore dello studio legale: "La riservatezza dei clienti è un diritto umano sacro"
Lo studio legale panamense Mossack Fonseca ha subito un attacco hacker "limitato", essendo vittima di "una campagna internazionale contro la privacy". Lo ha dichiarato in una intervista telefonica a Reuters Ramon Fonseca, direttore della società da cui sono stati fatti trapelare oltre 11 milioni di documenti legati a società offshore e paradisi fiscali, che chiamano in causa leader politici e personaggi noti di tutto il mondo. Il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung ha fatto sapere ieri di aver ricevuto la mole di documenti interni, provenienti dai database della società, e di averli condivisi con altre cento testate e con i membri del Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ).
Fonseca, cofondatore dello studio legale e sino al marzo scorso funzionario del governo panamense, ha detto che il suo gruppo ha creato più di 240mila società, sottolineando che la "grande maggioranza" è stata usata per "scopi legittimi". Ha anche detto che la società non è responsabile per le azioni dei suoi clienti. "Ci dedichiamo a creare strutture legali che vendiamo a intermediari come banche, avvocati, contabili, trust, che hanno a loro volta clienti finali a noi sconosciuti", ha affermato.
Fonseca ha poi ribadito che i clienti dello studio sono stati informati di "questo problema", aggiungendo: "Crediamo che ci sia una campagna internazionale contro la privacy. La privacy è un diritto umano sacro, ma ci sono persone nel mondo che non comprendono che crediamo davvero nella privacy e che continueremo a lavorare in modo che essa possa funzionare".
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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