Ora i due favoriti dovranno dimostrare di saper tenere uniti gli elettori dei loro partiti ed evitare fratture
La democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump avanzano verso la nomination dei loro partiti in vista delle presidenziali americane, avendo conquistato sette Stati ciascuno nelle primarie del Super martedì. Nonostante il magnate 69enne e la ex segretaria di Stato 68enne si siano imposti come indiscussi favoriti nel voto e nei caucus di ieri in oltre dieci Stati, i loro sfidanti hanno promesso battaglia. Ora i due favoriti dovranno dimostrare di saper tenere uniti gli elettori dei loro partiti ed evitare potenziali disastrose fratture che potrebbero avere una ricaduta negativa sul voto dell'8 novembre.
Nel Super martedì, Trump ha conquistato sette Stati con vittorie che spaziano dal sud al nord del Paese (Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Tennessee, Vermont e Virginia). Nelle primarie del mese scorso, il magnate aveva vinto in tre dei quattro Stati in cui competeva. A questo punto ha 285 delegati, sul totale di 1.237 necessari a ottenere la nomination. Le vittorie di Clinton, anch'essa trionfante in sette Stati, erano in qualche modo più prevedibili (Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Tennessee, Texas e Virginia). Decisivi gli elettori afroamericani di Stati meridionali come l'Arkansas, dove l'ex segretaria di Stato e il marito, l'ex presidente Bill Clinton, hanno iniziato le loro carriere politiche. I delegati di Clinton sono ora 1.005, sul totale di 2.382 necessari per la nomination.
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