Gerusalemme, 29 nov. (LaPresse/EFE) – “Non ci sarà alcun trasferimento di territorio ai palestinesi, né 40mila metri quadrati, né 10mila, né uno”. Lo ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in riunione con i ministri del partito Likud prima del consiglio dei ministri, secondo quanto ha riferito Ynet. Nella nuova ondata di violenze che ha preso il via a ottobre tra israeliani e palestinesi, sinora sono morti circa cento di questi ultimi, oltre la metà in attacchi o presunti attacchi, e 19 israeliani, un eritreo e uno statunitense. Il timore è che scoppi una terza intifada, quindi la diplomazia statunitense ha nuovamente tentato di trovare una via per abbassare la tensione.
Martedì scorso il segretario di Stato americano, John Kerry, ha incontrato Netanyahu e il presidente palestinese Mahmoud Abbas, a Gerusalemme e Ramallah. Ha proposto tra l’altro che Israele ceda zone della Cisgiordania attualmente sotto il suo pieno controllo (zone C, secondo la classificazione degli accordi di Oslo) alla giurisdizione palestinese (zone A e B). La proposta ha subito scatenato l’opposizione dei ministri più nazionalisti israeliani. Avendo una coalizione parlamentare di 61 deputati, il minimo per la maggioranza assoluta, Netanyahu ha quindi subito respinto la proposta.
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