Bruxelles (Belgio), 20 lug. (LaPresse/Reuters) – L’Unione europea sta valutando la possibilità di infliggere delle sanzioni alle fazioni in conflitto in Libia che non accetteranno il piano di pace mediato dalle Nazioni unite, visto che il gruppo che controlla la capitale Tripoli ha rifiutato di firmare l’accordo. Lo hanno riferito fonti europee, senza spiegare quali gruppi verrebbero colpiti dalle sanzioni. Tuttavia, hanno aggiunto che i piani per l’imposizione di congelamenti dei beni e divieti di espatrio sono già in fase avanzata e che l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri Federica Mogherini ha sollevato la questione parlando a Bruxelles con i ministri degli Esteri dell’Ue e con l’inviato speciale dell’Onu in Libia Bernardino Leon.

“Non possiamo stare qui seduti mentre avvengono queste tragedie. Se il dialogo non porta progressi, mi sembra logico imporre sanzioni”, ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Garcia Margallo. L’Ue spinge per la formazione di un governo di unità nazionale in Libia perché così potrà richiedere alle autorità di approvare una missione navale per combattere contro i trafficanti di esseri umani che operano al largo delle coste libiche.

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