L’Aia (Olanda), 5 dic. (LaPresse/AP) – “E’ sempre stata la mia posizione, che i casi sul Kenya alla Cpi siano stati portati in quella sede senza adeguata preparazione e indagini, sostenuti da un forte interesse a stigmatizzare gli accusati”. Lo ha dichiarato il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, dopo che la procura della Corte penale internazionale ha ritirato le accuse di crimini contro l’umanità nei suoi confronti.
La procuratrice Fatou Bensouda ha spiegato di aver preso la decisione per mancanza di prove, accusando le parti coinvolte di non aver collaborato causando un “grave impatto” sul caso. Bensouda ha sottolineato anche che si riserva il diritto di riaprire il caso, se dovessero emergere nuove prove.
Kenyatta ha aggiunto: “La procura ha agito in modo selettivo per perseguire il caso, in un modo evidentemente fazioso che ha servito interessi personali e minato la giustizia”. Kenyatta era accusato di omicidio, stupro, persecuzione, deportazione e altri atti inumani come “co-autore indiretto” nelle violenze che seguirono le elezioni del 2007, in cui morirono oltre mille persone.
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