Città del Messico (Messico), 4 nov. (LaPresse/AP) – La polizia messicana ha arrestato l’ex sindaco di Iguala, José Luis Abarca, e sua moglie, Maria de los Angeles Pineda, in relazione alla scomparsa di 43 studenti nella città. I due, fermati a Città del Messico, sono accusati di aver ordinato gli attacchi del 26 settembre scorso, in cui erano morte sei persone e a seguito dei quali erano scomparsi i ragazzi. La coppia è ora in custodia nell’ufficio del procuratore generale del Messico, dove sono in corso gli interrogatori. Altre 56 persone erano già state arrestate nell’ambito delle indagini sul caso, mentre il capo della polizia di Iguala è ancora latitante. “La cattura del signor Abarca potrebbe fornirci indizi più concreti”, ha commentato il governatore dello Stato di Guerrero, Rogelio Ortega, che si è insediato la settimana scorsa dopo le dimissioni del suo predecessore, Angel Aguirre, il quale aveva lasciato l’incarico a causa dello scandalo scatenato dalla scomparsa degli studenti.
I ragazzi, che frequentavano un istituto per insegnanti in una zona rurale, erano arrivati a Iguala il 26 settembre per tenere una protesta e chiedere finanziamenti per la scuola. Secondo gli investigatori, Abarca aveva ordinato l’attacco contro di loro per impedire che disturbassero la moglie, che proprio quel giorno stava tenendo un discorso in pubblico. L’attacco era stato condotto da poliziotti che lavorano per il cartello della droga Guerreros Unidos, a cui è legata Pineda. Successivamente è emerso che il cartello in pratica governava Iguala e che Abarca riceveva regolarmente pagamenti da 2 o 3 milioni di pesos (120mila – 175mila euro), per se stesso e per pagare i poliziotti corrotti. Nelle ultime settimane le autorità hanno trovato diverse fosse comuni nei pressi di Iguala e della vicina città di Cocula, ma per il momento non è stato identificato il corpo di nessuno degli studenti.
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