Donetsk (Ucraina), 2 nov. (LaPresse/AP) – “Se ci riconosceranno e ci daranno indietro la terra che abbiamo perso, senza fare una guerra, allora noi ripristineremo normali legami economici (con l’Ucraina, ndr) e vivremo come uguali partner economici”. Lo ha detto Alexander Zakharchenko, leader del governo ribelle della Repubblica popolare di Donetks fin dall’inizio di agosto, la cui elezione nel voto che si tiene oggi appare scontata. Zakharchenko ha quindi detto di augurarsi che le elezioni aiutino a riportare la pace nella regione, dove quattromila persone hanno già perso la vita in seguito agli scontri tra ribelli ed esercito di Kiev.

Non è chiaro quante persone riusciranno a prendere parte al voto di oggi, anche perché il numero dei seggi è limitato. In una postazione di voto nella zona est di Dontesk, oltre 200 persone sono state viste attendere in coda. Lyubov Khatsko, 55 anni, giunta a votare dalla città di Marinka, a ovest di Donetsk, si dice disperata per i continui combattimenti: “Abbiamo il diritto di avere le nostre elezioni e la nostra libertà, e di vivere come vogliamo. Vogliamo che gli ucraini se ne vadano da qui”. Nella scuola dove la donna ha votato, tre ribelli armati sono di guardia alle urne. In una sala vicino a quella dove si vota sono stipate munizioni e almeno 20 fucili automatici.

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