Philadelphia (Pennsylvania, Usa), 22 ott. (LaPresse/AP) – Malala Yousafzai ha ricevuto a Philadelphia la Medaglia della libertà del National Constitution Center, per i suoi sforzi a favore dell’istruzione femminile. Accettando il riconoscimento, conferitole dopo che il 10 ottobre le era stato dato il premio Nobel per la pace, Malala ha implorato i leader mondiali a investire denaro nell’istruzione, non nelle guerre, e a risolvere le loro differenze con il dialogo. “L’istruzione è l’arma migliore contro la povertà, l’ignoranza e il terrorismo”, ha dichiarato. Nel 2012 un militante talebano le sparò alla testa mentre tornava a casa da scuola, a causa del suo forte sostegno all’uguaglianza di genere e all’istruzione femminile. Malala venne curata nel Regno Unito, dove si è ristabilita e ora vive con la sua famiglia.
Parlando di quando i talebani si presentarono nella valle di Swat, dove abitava, Malala ha ricordato di essersi trovata di fronte a due opzioni: non parlare e aspettare di essere uccisa, oppure parlare ed essere uccisa. “Perché non avrei dovuto parlare? È il nostro dovere”, ha detto la 17enne a Philadelphia, sostenendo che i talebani “hanno fatto un grosso errore” cercando di zittirla. Nel giorno in cui venne ferita, ha infatti affermato, “morirono la debolezza, la paura e la disperazione e nacquero la forza, la resistenza e il coraggio”. Malala è la settima persona che riceve nello stesso anno il Nobel per la pace e la Medaglia della libertà. Fra i suoi predecessori l’ex presidente sudafricano Nelson Mandela, l’ex segretario delle Nazioni unite Kofi Annan e l’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter.
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