Milano, 29 ago. (LaPresse/AP) – I ministri degli Esteri dell’Unione europea riuniti a Milano hanno accusato la Russia di aver invaso l’est dell’Ucraina e per questo Mosca dovrebbe essere punita con ulteriori sanzioni economiche. “Dobbiamo essere consapevoli di ciò che stiamo affrontando: siamo nel mezzo della seconda invasione russa dell’Ucraina in un anno”, ha dichiarato il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt, riferendosi all’annessione della Crimea alla Russia in marzo. “Assistiamo a regolari unità dell’esercito russo che operano militarmente sul territorio ucraino contro l’esercito di Kiev – ha aggiunto Bildt – Dobbiamo chiamare le cose con il loro nome”. La Russia ha sempre respinto le accuse di aver invaso l’Ucraina.
La proposta di nuove sanzioni contro Mosca sarà discussa domani in occasione del vertice dei 28 capi di Stato dell’Unione a Bruxelles. “L’Unione europea deve essere pronta ad andare avanti con eventuali nuove misure contro la Russia perché la situazione sta peggiorando”, ha spiegato il ministro degli Esteri estone, Urmas Paet. “Saranno prese in considerazione tutte le opzioni tranne l’azione militare per punire la Russia dal proseguire sulla strada sbagliata”, ha rincarato il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn. La riunione degli alti diplomatici del blocco europeo a Milano è arrivato il giorno dopo l’allarme diramato dalla Nato secondo cui Mosca avrebbe fatto entrare almeno mille soldati e equipaggiamento militare in Ucraina.
LA MOGHERINI – Durante la riunione informale dei ministri degli Esteri europei “abbiamo discusso innanzitutto della escalation sul terreno in Ucraina e del modo più efficace per avere una reazione europea che consenta di rispondere con una strategia di lungo periodo e non soltanto una reazione immediata”. Lo ha detto la ministra degli Esteri, Federica Mogherini al termine della prima giornata di lavori al MiCo di Milano. La titolare della Farnesina ha spiegato che con i colleghi europei nel pomeriggio ha affrontato anche temi caldi, come quelli “della minaccia dell’Isis, della crisi drammatica in Iraq e Siria ma anche in Libia, sulla quale – ha precisato Mogherini – abbiamo deciso di lavorare coinvolgendo tutti gli attori regionali e con un’attenzione maggiore dell’Unione Europea a quello che succede nella sponda Sud del Mediterraneo e in Medio Oriente”. “Sappiamo benissimo che è un tema che riguarda la nostra sicurezza, la sicurezza dei cittadini – ha aggiunto – e sappiamo molto bene che c’è bisogno di una strategia di lungo periodo per affrontare il problema dei ‘foreign fighters’ (i combattenti stranieri, ndr) e con la comunità dei musulmani dei nostri Paesi”.
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