Roma, 7 giu. (LaPresse) – L’8 giugno migliaia di persone innalzeranno castelli umani in 8 capitali europee (Roma, Berlino, Bruxelles, Ginevra, Lisbona, Londra, Parigi e Barcellona) e in molte altre città, per promuovere il referendum sull’indipendenza della Catalogna. La consultazione è prevista il 9 novembre. E’ organizzata dal governo catalano ma non ha l’approvazione del parlamento spagnolo.

A Roma, alle 12, dopo il colpo di cannone del Gianicolo, sulla piazza Garibaldi si innalzerà un “castell”, una torre umana composta di decine di persone: i “castells”, dichiarati patrimoni immateriale dell’umanità dall’Unesco, sono un’antica tradizione catalana che consiste nel formare torri umane di forme diverse, che possono arrivare fino a 10 livelli di altezza, composte di uomini, donne e bambini di origine ed età diversa. Domenica simbolizzeranno l’anelito della Catalogna in questo momento storico: “Insieme, facciamo squadra, cooperiamo nella diversità per giungere, con lo sforzo di tutti, a toccare il cielo”.

Alla stessa ora, si innalzeranno più di 60 castelli umani in altri comuni europei. Il loro logo è: #CatalansWantToVote. Si riferisce alla volontà dei catalani di poter decidere sul loro futuro in un referendum sull’indipendenza il 9 novembre, come quello che si terrà in Scozia il 18 settembre. L’evento è organizzato da un gruppo di organizzazioni civili catalane dirette da Omnium Cultural, un’associazione apartitica, con l’aiuto di migliaia di persone che hanno sostenuto economicamente l’iniziativa.

Questa manifestazione va così a sommarsi alle precedenti rivendicazioni pacifiche degli attivisti catalani, come la gigantesca catena umana che ha unito milioni di persone per centinaia di chilometri lungo tutta la Catalogna lo scorso 11 settembre 2013, o la manifestazione di un milione e mezzo di persone a Barcellona per l’11 settembre del 2012.

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