Ginevra (Svizzera), 6 mag. (LaPresse/AP) – Il Vaticano ha diffuso per la prima volta i dati sui provvedimenti imposti nei confronti di sacerdoti accusati di stupri e molestie nei confronti di bambini. Sono 848 i preti sospesi a divinis e 2.572 quelli cui sono state imposte punizioni minori, nel corso dello scorso decennio. In precedenza, nel suo documento annuale la Santa Sede aveva rilasciato dati discordanti sui provvedimenti, mentre ora li ha forniti in modo dettagliato, scorporati anno per anno. L’ambasciatore della Santa Sede alle Nazioni unite, l’arcivescovo Silvano Tomasi, ha riferito i dati durante il secondo giorno dell’udienza davanti alla commissione Onu che monitora l’applicazione della Convenzione contro la tortura. Tomasi ha insistito su quanto già dichiarato ieri, ovvero che il trattato si applicherebbe soltanto all’interno dei confini di Città del Vaticano. Tuttavia, i dati da lui diffusi riguardano tutto il mondo. Tomasi, inoltre, ha ammesso che gli abusi sessuali a danni di bambini “possono essere considerati tortura”.
Dal 2004, più di 3.400 casi credibili di abusi sono stati denunciati al Vaticano, di cui 401 nel solo 2013. Tra le sanzioni minori ai 2.572 sacerdoti c’è anche l’imposizione a vivere il resto della vita in penitenza e preghiera, misura spesso usata quando il prete accusato è anziano o infermo. Ammettendo che il numero di religiosi che hanno subito tali provvedimenti minori è alto, Tomasi ha affermato che si tratta comunque di azioni disciplinari e che chi abusa è “messo in un luogo in cui non ha alcun contatto con bambini”. Associated Press a gennaio aveva riferito che l’allora papa Benedetto XVI aveva sospeso 384 sacerdoti negli ultimi due anni del suo pontificato, citando documenti che la delegazione di Tomasi aveva preparato per un’altra commissione Onu. Oggi Tomasi ha dichiarato ad AP che quei dati erano “incompleti” e che quelli forniti alla commissione sulla tortura sono invece esaustivi.
“Non c’è alcun clima di impunità, ma c’è il totale impegno per ripulire la casa” ed evitare altri episodi di molestie, ha dichiarato il nunzio apostolico. “Penso che abbiamo superato una soglia nella nostra evoluzione dell’approccio a questi problemi”, ha proseguito. “E’ chiaro – ha poi concluso – che la questione degli abusi sessuali sui bambini, piaga e flagello in tutto il mondo, negli ultimi dieci è stata affrontata anni dalla Chiesa in modo sistematico, completo e costruttivo”.
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