Città del Messico (Messico), 17 apr. (LaPresse/AP) – Lo scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez, premio Nobel per la letteratura, è morto a Città del Messico all’età di 87 anni. Lo fa sapere una fonte vicina alla famiglia, aggiungendo che lo scrittore è morto intorno a mezzogiorno nella sua abitazione.

Gabriel Garcia Marquez è da più parti considerato come lo scrittore in lingua spagnola più popolare dopo Miguel de Cervantes, nel diciassettesimo secolo. La sua straordinaria fama letteraria ha evocato paragoni con Mark Twain e Charles Dickens. Il romanzo del 1967 “Cent’anni di solitudine” ha venduto 50 milioni di copie in più di 25 lingue. Tra le sue pubblicazioni anche “Cronaca di una morte annunciata”, “L’amore ai tempi del colera”, “Il generale nel suo labirinto”, e “L’autunno del patriarca”. Marquez ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1982, e i suoi libri sono stati venduti più di qualsiasi cosa pubblicata in spagnolo eccetto la Bibbia.

Lo scrittore era stato ricoverato in ospedale all’inizio del mese con infezioni ai polmoni e alle vie urinarie. Garcia Marquez negli ultimi anni aveva limitato le apparizioni pubbliche. Lo scorso mese per il suo compleanno era stato festeggiato davanti alla stampa da amici e sostenitori, che gli avevano portato torta e fiori fuori dalla sua abitazione in un quartiere esclusivo nel sud di Città del Messico. Lo scrittore non aveva parlato in quell’occasione. L’amica di Garcia Marquez Elena Poniatowska, giornalista e scrittrice messicana, ha detto di averlo visto l’ultima volta quando lui è andata a trovarla a casa sua lo scorso novembre con un bouquet di rose gialle. Il bouquet compare spesso nel romanzo di Marquez “Cent’anni di solitudine”. “Sembrava stare bene”, aveva detto Poniatowska ad Associated Press.

“‘Cento anni di solitudine’ è stato il primo romanzo nel quale i latinoamericani si sono riconosciuti, che li ha definiti, che ha celebrato la loro passione, la loro intensità, la loro spiritualità e superstizione, la loro grande propensione per il fallimento” ha detto ad Associated Press il suo biografo Gerald Martin. Intanto mentre la notizia della morte dello scrittore è comparsa sui media internazionali, sono arrivate le prime espressioni di cordoglio. “Mille anni di solitudine e tristezza per la morte del più grande colombiano di tutti i tempi”, ha scritto il presidente della Colombia Juan Manuel Santos commentando la morte del premio Nobel. “Da quando lessi ‘Cent’anni di solitudine’ più di 40 anni fa, sono sempre rimasto stupito dalle sue doti uniche di immaginazione, chiarezza del pensiero e onestà emozionale. Ero onorato di essere suo amico e di conoscere il suo grande cuore e mente brillante per più di vent’anni”, ha detto l’ex presidente Usa Bill Clinton.

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