Damasco (Siria), 1 ago. (LaPresse/AP) – Almeno 40 persone sono morte e 120 sono rimaste ferite in seguito a un’esplosione avvenuta in un deposito di armi a Homs, in Siria. Lo scoppio ha creato una grande palla di fuoco che è salita in cielo, causando danni e panico tra in residenti, molti dei quali sono sostenitori del presidente Bashar Assad. L’area era sotto attacco dei ribelli.
Un funzionario dell’ufficio del governatore di Homs, rimasto anonimo, conferma che una decina di razzi sono caduti sul quartiere di Zahra e nel vicino stadio sportivo, causando un incendio e diverse vittime, e parla di 130 feriti. Il bilancio più grave, che comprende anche le 40 vittime, è stato fornito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani.
Un residente di Homs spiega di aver sentito scoppi per più di un’ora dopo la prima esplosione. Il frastuono si poteva sentire dai distretti per lo più filo Assad di Wadi Dahab e al-Walid, dove il regime tiene depositi di armi. “Cadevano razzi sull’area, quando il deposito di armi ha iniziato a esplodere, ma non sappiamo se siano stati i razzi a scatenare le esplosioni”, spiega, raccontando inoltre che l’esplosione è stata così forte da “scuotere parti della città” e mandare in frantumi tutte le finestre della zona. L’uomo riferisce di aver parlato con il personale della Mezzaluna rossa, da cui ha saputo che almeno 22 corpi senza vita sono stati portati in ospedale.
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