Kabul (Afghanistan), 25 giu. (LaPresse/AP) – A Kabul attentatori suicidi hanno attaccato il palazzo presidenziale, causando l’esplosione di un’autobomba e combattendo con le forze di sicurezza all’esterno dell’edificio. L’esercito ha reso noto che gli aggressori sono stati uccisi. I talebani hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco. Secondo funzionari afgani nell’attacco sono rimasti uccise tre guardie di sicurezza. I talebani hanno comunicato che otto militanti sono morti.

L’ATTACCO. L’assalto è avvenuto mentre si stavano radunando i giornalisti per un evento sulla gioventù afgana, durante il quale era previsto l’intervento del presidente Hamid Karzai. Il palazzo si trova in un’area fortificata nel centro di Kabul, che include l’ambasciata statunitense e la sede delle forze della coalizione guidata dalla Nato. L’accesso alla zona è severamente limitato. Nell’area si trova la residenza di Karzai ma non è stato immediatamente chiarito se il presidente si trovasse nel palazzo al momento dell’aggressione. Gli assalitori, che si sono presentati con documenti falsi e uniformi in stile militare, hanno oltrepassato due posti di blocco sulla via del palazzo presidenziale, prima di uscire dal loro veicolo confezionato con esplosivo e aprire il fuoco sul personale di sicurezza. Lo hanno riferito funzionari afghani e testimoni oculari, ricostruendo la dinamica dell’attacco al palazzo presidenziale. Un’altra macchina di combattenti talebani è rimasta bloccata tra due posti di blocco e ha fatto esplodere la propria autobomba. L’attacco, secondo quanto riferito da funzionari afghani, ha causato la morte di tre guardie di sicurezza. Una quarta è rimasta ferita, secondo quanto dichiarato dal ministero dell’Interno.

LA RIVENDICAZIONE DEI TALEBANI. Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, affermando in un messaggio scritto che i militanti hanno “portato la morte al nemico” con un attacco suicida. Ha poi affermato in una dichiarazione inviata via mail che tutti e tre i palazzi erano stati presi di mira, affermando che l’assalto è avvenuto “vicino all’Hotel Ariana, l’importante base della Cia, e anche al palazzo presidenziale e al ministero della Difesa”. Gli assalitori erano otto e sono tutti morti nel corso dell’assalto, secondo quanto affermato dal portavoce, che ha scritto in un comunicato: “Otto dei nostri attentatori suicidi sono riusciti a raggiungere l’area più sicura di Kabul”, identificandoli per nome e dichiarando che avevano con sè bombe a mano, una mitragliatrice e lanciarazzi. “I coraggiosi mujahedeen, con tattiche speciali e aiuto dall’interno, sono stati in grado di raggiungere il loro obbiettivo con armi e auto” ha dichiarato.

LA CONDANNA DELL’AMBASCIATORE USA. “Tutti gli assalitori sono stati uccisi, senza che abbiano avuto successo nel raggiungere i loro obbiettivi. Questo dimostra ancora l’inutilità degli sforzi dei talebani di usare la violenza e il terrore per perseguire i loro scopi”. Lo ha dichiarato in un comunicato l’ambasciatore degli Stati Uniti in Afghanistan James Cunningham, commentando l’attacco effettuato oggi al palazzo presidenziale a Kabul, rivendicato dai talebani. “Facciamo appello di nuovo ai talebani affinchè si siedano al tavolo per parlare con il governo afghano di pace e riconciliazione”. L’ambasciatore ha esteso “le condoglianze degli Stati a tutti gli afghani coinvolti da questo attacco senza senso”.

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