Washington (Usa), 18 lug. (LaPresse/AP) – Il governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, tornerà oggi alle 16 ora italiana al Campidoglio per riferire dello stato dell’economia Usa al Congresso. Tutto ciò il giorno dopo che Bernake ha lanciato l’allarme al Senato: senza un accordo in Parlamento entro fine anno che porti ad un aumento delle tasse e un taglio della spesa, gli Usa vanno incontro ad una forte recessione che porterà a creare 1,25 milioni di posti di lavoro in meno nel 2013. L’empasse sul budget è evidente, il debito pubblico di Washington galoppa oltre quota 15mila mila miliardi, e se l’anno scorso non si fosse alzata la quota massima prima del fallimento del Governo, passando da 14mila a 16mila miliardi, tutto sarebbe già crollato. Ma è chiaro che così non si può andare avanti. A sparire per primi sarebbero dividendi e tagli alle tasse, per i più ricchi. Per i meno abbienti salterebbero tutele e posti di lavoro: tra gennaio e marzo si crearono 225mila posti mese, scesi a 76mila da aprile a giugno. La crescita è ferma a un modesto (per gli Usa) +2%. Facile quindi prevedere un clima tesissimo oggi a Capitol Hill.
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