Il Cairo (Egitto), 2 giu. (LaPresse/AP) – L’ex presidente egiziano Hosni Mubarak è stato condannato all’ergastolo per complicità nell’uccisione di oltre 850 manifestanti durante la rivolta del febbraio dello scorso anno. Stessa pena per l’ex ministro dell’Interno Habib el-Adly. Il presidente e il ministro, ha dichiarato il giudice Ahmed Rifaat leggendo la sentenza, non hanno preso provvedimenti per fermare gli omicidi nel corso dei 18 giorni giorni di proteste di massa che hanno visto fronteggiarsi forze di sicurezza e manifestanti disarmati. Questa la motivazione fornita dallo stesso giudice, che prima di annunciare il verdetto aveva definito “un incubo” l’era Mubarak, “trent’anni di buio” terminati soltanto con la rivolta degli egiziani per ottenere un cambiamento.
Subito dopo la lettura della sentenza è scoppiata una rissa nell’aula dell’accademia di polizia del Cairo trasformata in tribunale. Contrapposti, i sostenitori e gli oppositori dell’ex presidente arrivati per assistere alla lettura del verdetto. Migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa avevano circondato l’edificio per evitare l’accesso ai manifestanti e ai parenti delle vittime. Centinaia di persone si erano comunque radunate fuori dall’aula, sventolando bandiere egiziane e cantando slogan per chiedere una “punizione”.
Mubarak, 84 anni, primo leader arabo a essere giudicato dal suo stesso popolo, rischiava la pena di morte. Come le altre volte, era arrivato in aula in barella, occhiali scuri e tuta marrone. Alcuni funzionari lo hanno portato nella gabbia degli imputati, dove ha ascoltato in silenzio il giudice insieme ai figli Gamal e Alaa, apparsi nervosi. Il maggiore, Alaa, sussurrava versetti del Corano. Per loro e per il padre stesso è arrivato il proscioglimento dalle accuse di corruzione. Altri sei ufficiali coinvolti nella repressione sono stati invece assolti.
Terminata l’udienza l’ex rais è stato portato via in elicottero, ma la procura ha ordinato di trasferirlo nella prigione di Torah, nella zona meridionale del Cairo, e non nell’ospedale militare dove era detenuto dal 3 agosto, quando iniziò il processo a suo carico. Sono serviti 30 minuti agli accompagnatori per far lasciare l’elicottero a Mubarak, che implorava in lacrime di riportarlo indietro.
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