Chicago (Illinois, Usa), 22 mag. (LaPresse/AP) – “Per quanto riguarda il post-2014 in Afghanistan, ci è stato chiesto un contributo, come per tutti i partner Nato. Non abbiamo risposto, dicendo semplicemente che per principio analizzeremo la richiesta, ma non abbiamo fissato una cifra e non siamo obbligati a farlo in base a cosa la Germania o altri Paesi faranno”. Così il presidente francese François Hollande nella conferenza stampa finale da Chicago in occasione del vertice Nato che si è chiuso ieri.
Il leader socialista ha ribadito di non garantire finanziamenti all’Afghanistan dopo il 2014, ovvero quando il controllo della sicurezza sarà trasferito dalle truppe internazionali a quelle locali. “Inoltre – ha proseguito Hollande – abbiamo una condizione, ovvero vogliamo sapere come questi eventuali contributi saranno monitorati”. Il nuovo inquilino dell’Eliseo ha quindi confermato che gli Stati Uniti hanno chiesto alla Francia “un po’ meno” di 200 milioni di dollari per sostenere la transizione in Afghanistan.
Il commento della notte è l’ultimo segno della riluttanza di Hollande su ulteriori aiuti all’Afghanistan durante il suo mandato presidenziale. Il leader socialista ha già annunciato di voler ritirare i soldati entro fine 2012, ovvero due anni prima del programma della Nato. Il presidente ha spiegato però che le squadre militari logistiche e gli addestratori francesi per polizia ed esercito afghani resteranno nel Paese fino al 2013, come parte di un accordo bilaterale con Kabul. Finora, la Germania ha promesso 190 milioni di dollari l’anno per aiutare la transizione, mentre il Regno Unito ne donerà 110 milioni.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata