Oslo (Norvegia), 25 lug. (LaPresse) – La polizia norvegese ha rivisto al ribasso il numero delle vittime di Utoya, portando il bilancio a 68. I morti della bomba nel centro di Oslo sono stati invece aumentati, passando da sette a otto. Il totale è quindi di 76 vittime. Il bilancio più alto ed errato è emerso mentre agenti e soccorritori si stavano concentrando su come aiutare i sopravvissuti e rendere sicura l’area dell’isola, ha spiegato il portavoce della polizia di Oslo, Oystein Maeland, che ha poi ringraziato le persone che hanno aiutato le autorità nei tragici momenti successivi agli attacchi.
“La nostra società non è vulnerabile – ha detto Maeland – siamo forti. Ringrazio il pubblico per l’aiuto che ci ha dato, in particolare chi ha dato una mano subito dopo l’esplosione. Siete voi i nostri eroi”. “Chi ha aiutato ha fatto un lavoro fantastico – ha continuato il portavoce – ma abbiamo molto ancora da fare. Ora bisogna lavorare alla normalizzazione della vita a Oslo, abbiamo nuovi piani per la sicurezza nel futuro. Ci sarà una marcia per ricordare le vittime e siamo aperti a suggerimenti da parte dei cittadini in tema di sicurezza”.
Il portavoce della polizia ha fatto quindi riferimento alla prima udienza di oggi di Anders Behring Breivik, l’attentatore che ha confessato entrambi gli attacchi. Il 37enne estremista cristiano e anti-islamico è apparso calmo e sembrava non essere toccato dalla duplice strage, ha riferito in seguito la procura. “Abbiamo svolto il processo a porte chiuse, per ora non possiamo escludere complici”, ha spiegato Maeland. “Secondo le informazioni in nostro possesso – ha aggiunto – potrebbero esserci altre due cellule attive, non posso dire altro. Breivik ci ha detto di avere operato in un gruppo e che potrebbero esserci altre due cellule o individui attivi. Questa è un’inchiesta aperta e la polizia di Oslo è responsabile dell’indagine su entrambi gli eventi”, ovvero sulla bomba esplosa a Oslo e sulla sparatoria sull’isola di Utoya.
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