Il Cairo (Egitto), 30 giu. (LaPresse/AP) – I funzionari della sicurezza egiziana hanno reso noto che almeno 30 dimostranti sono stati fermati dopo gli scontri al Cairo, in cui circa mille persone sono rimaste ferite. I sospetti sono sotto interrogatorio da parte delle autorità militari. I funzionari hanno voluto mantenere l’anonimato perché non autorizzati a parlare con i media. I tafferugli erano iniziati martedì sera, dopo che le forze di sicurezza avevano impedito a un centinaio di persone di partecipare a una cerimonia in memoria delle vittime della rivolta di gennaio e febbraio, che si sarebbe tenuta in un teatro sulle sponde del Nilo. Molti nella folla affermavano di essere parenti delle vittime e hanno lottato con la polizia per potere entrare, bersagliando di sassi il teatro. La folla ha poi attraversato il fiume per dirigersi verso la sede della tv di Stato, dove ha persuaso altri parenti delle vittime, che avevano organizzato un sit-in, a unirsi alle proteste.

Insieme hanno marciato verso il ministero dell’Interno, dove si sono scontrati con la polizia. In seguito hanno raggiunto la vicina piazza Tahrir. La folla si è scontrata con le forze dell’ordine finché le autorità non hanno ordinato ai poliziotti di ritirarsi. Il picco delle proteste ha visto circa 6 mila dimostranti nelle strade del Cairo. Gli scontri di ieri si sono concentrati nelle strade che portano al ministero dell’Interno, vicino al campus universitario dell’università americana, nel centro del Cairo. Piazza Tahrir è stata chiusa al traffico per la maggior parte della giornata e circa 1.500 manifestanti hanno continuato a rimanere nelle strade.

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