Washington (Usa), 18 giu. (LaPresse/AP) – “In fondo, l’essere genitore sta tutto intorno a quei momenti preziosi con i propri figli, che ci riempiono di orgoglio ed emozione per il loro futuro. Le opportunità di essere da esempio o di offrire consigli, o quelle di esserci semplicemente e di mostrare loro che li amiamo”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che in vista della Giornata del papà, che negli Usa si celebra il 19 giugno, ha dedicato il discorso settimanale alla paternità. Nel discorso ha rivelato che talvolta fa da allenatore di basket per la squadra della figlia minore, Sasha. Ha detto che essere padre talvolta è un lavoro duro, ma che è anche quello che restituisce maggiori soddisfazioni. Ha raccontato di cosa voglia dire crescere senza un padre, dei propri fallimenti come genitore e dei valori che spera di insegnare alle sue bambine, Malia di 12 anni e Sasha di 10. Ha spiegato la responsabilità che ogni padre ha nei confronti dei propri figli e detto che la sua amministrazione sta tentando di aiutare i genitori, in questo momento difficile per il Paese.

“Soprattutto – ha continuato Obama nel suo discorso – i figli hanno bisogno del nostro amore incondizionato, sia che facciano bene sia che sbaglino, sia quando la vita è facile sia quando è difficile”. Ma il presidente ha fatto anche un bilancio dei suoi errori come padre, ripensando alla sua esperienza e ammettendo di aver talvolta trascurato le due figlie per dedicarsi al lavoro. Ha detto: “Ho cercato così tanto di essere un buon padre per le mie bambine. Non sempre ci sono riuscito, certo. In passato il mio lavoro mi ha tenuto lontano da casa più spesso di quanto volessi, e il carico di crescere due ragazzine è ricaduto spesso troppo pesantemente su Michelle”. Il presidente ha anche fatto un salto nel proprio passato e nella propria esperienza di figlio, essendo stato cresciuto alle Hawaii dai nonni più che dai genitori, dopo che il padre kenyota lasciò la madre quando era piccolo. Ha confessato: “Sento l’assenza di mio padre e mi chiedo cosa sarebbe stata la mia vita se lui fosse stato più presente”.

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