Sofia (Bulgaria), 18 giu. (LaPresse/AP) – Migliaia di omosessuali hanno marciato per i Gay pride nelle capitali dell’est europeo, protetti da centinaia di poliziotti in assetto antisommossa dopo che gruppi estremisti avevano promesso di fermarli. Circa mille persone hanno sfilato a Sofia, 2mila a Zagabria protetti da 700 poliziotti, e lo stesso hanno fatto gli omosessuali di Budapest sotto stretto controllo della polizia. “Sono qui perché sono stanca di aver paura. È ridicolo che in un Paese che pretende di essere europeo i cittadini non abbiano diritti di base”, ha detto Deya Georgieva, 19enne di Sofia, per spiegare la sua partecipazione. Per il timore di violenze, la città ha vietato una contromanifestazione, ma gli organizzatori del Pride hanno fatto sapere che gli estremisti si sono comunque organizzati tramite social network. La marcia è proseguita pacifica tra gli archi di palloncini colorati e gli striscioni che inneggiavano all’amore, all’uguaglianza e ai diversi orientamenti sessuali: “Siamo qui perché esistiamo”, “State attenti a chi odiate, potrebbe essere qualcuno che amate”.
A Zagabria 17 persone sono state arrestate per aver insultato i manifestanti della parata e aver alzato striscioni discriminatori. Nella stessa città, anche alcune note figure pubbliche hanno preso parte alla sfilata, dopo che una settimana fa migliaia di estremisti hanno interrotto un evento di orgoglio gay nella città costiera di Split lanciando pietre, bottiglie e petardi. Ieri, intanto, le comunità gay di tutto il mondo hanno incassato una preziosa conquista: la prima condanna da parte delle Nazioni Unite contro le discriminazioni verso gay, lesbiche e transgender. La risoluzione è stata acclamata dai più come un momento storico, ma alcuni Paesi africani e musulmani l’hanno criticata perché itrodurrebbe idee che “non hanno fondamento giuridico”.
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