(LaPresse) Le scatole nere diventano scatole verdi, le emissioni non più calcolate sulla classe del motore ma sullo stile di guida del conducente. Un nuovo paradigma, più sostenibile, equo e inclusivo, per la misurazione delle emissioni di CO2 delle auto private, non più basato sulla classe Euro del motore ma sulla rilevazione del comportamento puntuale del singolo veicolo. È questa la visione del The Urban Mobility Council (TUMC), il Think Tank nato nel 2022 su iniziativa del Gruppo Unipol – presentata oggi a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo da Matteo Laterza, AD di UnipolSai, e Sergio Savaresi, Direttore del Dipartimento Elettronica Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, ospiti dell’On. Giuseppe Ferrandino (Renew Europe). Lo studio mette in evidenza che, se si considera il consumo di emissioni effettivo e non medio, il 26% dei veicoli Euro 4 emette meno CO2 rispetto ad altrettanti veicoli Euro 6. Non si tratta ancora di una soluzione ma certamente una suggestione che potrebbe contribuire alla transizione verde grazie anche a un meccanismo di premi per i conducenti che scelgono la scatola nera, come già avviene per i clienti Unipol. “Oggi viene presentato uno studio molto interessante da parte del Politecnico di Milano legato al concetto di stile di guida. La suggestione è quella di proporre un nuovo paradigma in relazione al quale lavorare sullo stile di guida, che può contribuire in modo più che proporzionale a ridurre le emissioni di Co2 rispetto a quanto si potrebbe ottenere attraverso un processo di conversione totale del parco auto verso modelli Euro6 ed Euro7”. Lo ha affermato l’amministratore delegato del Gruppo UnipolSai, Matteo Laterza, a margine della tavola rotonda “Sostenibilità sociale, economica e ambientale della transizione nella mobilità” al Parlamento europeo a Bruxelles. “Sicuramente un aspetto su cui vale la pena di fare degli approfondimenti – ha spiegato -. Esiste una tecnologia già disponibile sul mercato che consente di arrivare a questo tipo di obiettivo che è quello delle scatole nere, che vengono utilizzate dal Gruppo Unipol per monitorare lo stile di guida dei nostri clienti, dandogli dei vantaggi tariffari, e in tal senso far far evolvere le scatole nere verso un concetto di scatole verdi, proprio con l’obiettivo di contribuire a consumare meno, sicuramente è un aspetto meritevole di approfondimento”. “Per l’introduzione delle scatole nere ovviamente ci vuole, non soltanto l’assenso, ma anche un incentivo che nel nostro caso è dato uno sconto sulla tariffa e in chiave di consumo di Co2 un comportamento virtuoso potrebbe essere legato alla mobilità in senso lato nelle aree cittadine dove il consumo di Co2 è particolarmente sentito”, ha aggiunto. “Il processo di revisione del parco auto è in atto ed è irreversibile. Qui si sta parlando di come gestire una transizione che durerà per anni. Perché c’è un tema di durata e un tema di costi legati al rinnovo del parco auto. Nel frattempo, a mio modo di vedere, bisogna fare qualcosa per cercare di trovare delle soluzioni che consentono di ridurre il consumo di Co2. Questa è sicuramente un’idea, una suggestione – non è ancora una soluzione – che merita di essere approfondita”.