L'Unione Nazionale Consumatori: "Un rialzo nefasto! Ora è più che reale il rischio di una gelata sui consumi"

Corre ancora l’inflazione italiana, mentre si conferma una ripresa congiunturale sostenuta dell’economia del Belpaese nel terzo trimestre, in misura pari al 2,6%, analogamente a quanto anticipato dalla stima preliminare. In termini tendenziali, la crescita rispetto al terzo trimestre del 2020 è risultata all’Istat pari al 3,9% (era del 3,8% nella stima preliminare). E la crescita acquisita per il 2021, ovvero quella che si otterrebbe se nel quarto trimestre dell’anno il Pil italiano registrasse una variazione congiunturale nulla, è pari al 6,2%. Sono dati che arrivano proprio mentre la nuova variante Covid ha ‘fatto paura’ ai mercati finanziari mondiali.

Tornando alla accelerazione dell’inflazione nostrana, secondo le stime preliminari dell’Istat, a novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,8% su base annua (da +3,0% del mese precedente). Sempre a novembre, l’inflazione accelera nuovamente, portandosi a un livello che non si registrava da settembre 2008 e continuando a essere sostenuta soprattutto dalla crescita dei prezzi dei beni energetici, con l’accelerazione della componente non regolamentata che segue quella della componente regolamentata registrata a ottobre. Le tensioni inflazionistiche, seppur in misura contenuta, si diffondono anche ad altri comparti merceologici, in particolare i beni alimentari e i servizi relativi ai trasporti, e l’inflazione di fondo sale a livelli che non si vedevano da marzo 2013.

C’è un ‘colpevole’ dei rincari che si distingue fra gli altri. L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione, spiega l’Istat, è infatti ancora una volta in larga parte dovuta ai prezzi dei beni energetici (da +24,9% di ottobre a +30,7%) e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata (da +15,0% a +24,3%), mentre la componente regolamentata, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, registra un lieve rallentamento (da +42,3% a +41,8%).

Accelerano rispetto a ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei beni alimentari sia lavorati (da +1,0% a +1,7%) sia non lavorati (da +0,8% a +1,5%) e quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3,6%). L”inflazione di fondo’, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1% di ottobre a +1,4%.

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori non usa mezze parole: “Un rialzo nefasto! Ora è più che reale il rischio di una gelata sui consumi e sul Natale. Urge un intervento del Governo che raffreddi i rincari dei carburanti e intervenga con maggior efficacia su quelli di luce e gas che stanno svuotando le tasche degli italiani e senza i quali l’inflazione annua oggi sarebbe solo dell’1,4%”. E a parlare più che le parole sono le cifre per l’associazione consumeristica: “L’inflazione al 3,8% significa, per una coppia con due figli, un aumento del costo della vita pari a 1346 euro su base annua, 524 solo per Abitazione, acqua ed elettricità, 567 euro per i Trasporti. Per una coppia con 1 figlio, la maggior spesa annua è pari a 1247 euro, 526 per l’abitazione, 494 per i trasporti, in media per una famiglia il rialzo complessivo è di 1043 euro, 493 per l’abitazione e 363 per i trasporti”.

E dall’Eurostat la musica è la stessa. L’inflazione annuale dell’eurozona è attesa del 4,9% a novembre 2021, in aumento dal 4,1% di ottobre. Guardando alle principali componenti inflattive nell’area dell’euro, l’energia dovrebbe registrare il tasso annuo più elevato a novembre (27,4%, rispetto al 23,7% di ottobre). In Italia il dato dell’inflazione è stimato in crescita al 4% rispetto al 3,2% segnato in ottobre.

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