Lettera di Pietro Gorlier (responsabile Europa della casa automobilistica) al Consiglio Regionale del Piemonte: "Il testo approvato alla Camera incide significativamente sulla dinamica del mercato". Rinviato il Consiglio sul futuro dell'auto
L'introduzione della cosiddetta "ecotassa" potrebbe spingere Fiat Chrysler Automobiles a rivedere i propri piani in Italia. "Il sistema di bonus-malus, qualora attuato secondo l'impianto approvato in prima lettura alla Camera, inciderà significativamente sulla dinamica del mercato, in una fase di transizione del settore, costruttori e filiera, estremamente delicato", scrive il responsabile delle attività in Europa, Medio Oriente e Africa di Fca, Pietro Gorlier, in una lettera indirizzata a Antonino Boeti, presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, spiegando le ragioni per cui l'azienda non parteciperà all'assemblea dedicata al futuro del settore auto che avrebbe dovuto avere luogo giovedì 13 dicembre.
Una disdetta anticipata prima telefonicamente e quindi dettagliata per iscritto. "Se tale intervento fosse confermato fin dal 2019, si renderà necessario un esame approfondito dell'impatto della manovra e un relativo aggiornamento del piano annunciato", spiega nella missiva il manager, dopo aver ricordato quelle che sono le cifre per il periodo 2019-2021 presentate a giugno. Per l'Italia, gli investimenti dovrebbero essere pari a 5 miliardi di euro, cifra che verrebbe impiegata per il lancio di 13 nuovi modelli o il restyling di quelli esistenti, oltre che per nuove motorizzazioni con impiego diffuso di tecnologia ibrida ed elettrica.
"Al momento – evidenzia però Gorlier – non abbiamo ancora visibilità su quello che sarà lo scenario normativo nei prossimi anni". Motivo per cui l'azienda non potrà presentare al Consiglio le prospettive per l'area territoriale piemontese. "Ho convocato tutti per avviare un dialogo, che non si è ancora chiuso. Troveremo una soluzione, sono convinto che possiamo fare bene nella lotta all'inquinamento e con incentivi per le auto ecologiche senza provocare shock nei piani industriali delle aziende", risponde in serata il vicepremier Luigi Di Maio. Per il ministro dello Sviluppo economico quella allo studio del governo "non è una norma per favorire qualcuno, la legge è destinata a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Non è un'ecotassa, stiamo migliorando la norma con un dialogo continuo con varie sigle".
Preso atto della novità, la riunione dei capigruppo immediatamente convocata a Palazzo Lascaris ha ritenuto di annullare l'assemblea. Da quanto si apprendere, a Fca verrà richiesto di convocare una nuova data per gennaio. Lo stesso Gorlier, nella sua lettera, segnala d'altra parte la disponibilità "per un successivo confronto, non appena lo scenario si sarà consolidato". La vicenda, nel frattempo, innesca però un ampio dibattito sulla possibile imposta.
Se per il segretario provinciale della Fiom di Torino, Edi Lazzi, "si sta sprecando un'opportunità di confronto che poteva essere utile a trovare le migliori soluzioni", il segretario generale della Fismic Confsal, Roberto Di Maulo, si prepara all'azione. "Chiameremo i lavoratori alla lotta contro tale scempio legislativo", annuncia, dopo aver affermato che "l'ecotassa è un mostro".
A minacciare lo scontro, nelle sedi della giustizia, è anche il Codacons. "Siamo pronti ad avviare una battaglia legale contro qualsiasi prelievo forzoso il governo dovesse varare sull'acquisto di automobili, non nell'interesse di Fca o dei produttori ma per difendere le tasche degli italiani", assicura il presidente dell'associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, segnalando che l'ecotassa arrecherebbe "danni più ai consumatori che all'industria automobilistica, e non produrrebbe vantaggi sul fronte ambientale".
Sul fronte politico, infine, a farsi sentire sono le opposizioni. "Auspichiamo che Fca non riveda i suoi piani di investimento in Italia", scrive in una nota Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia. Mentre Matteo Renzi, su Facebook, inserisce la precisazione di Fca tra le notizie del giorno che vanno a comporre "il disastro quotidiano di questo governo".
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