Convegno con direttori e manager delle più importanti testate mondiali
Il futuro dei giornali si gioca fra fattori di mercato e marketing, come il brand, dimensione di impresa e tecnologia, e valori come la credibilità. Sono i temi su cui si sono focalizzati direttori e manager delle più importanti e prestigiose testate mondiali al convegno 'The future of newspapers', a Torino per i 150 anni de La Stampa.
Un esempio di nuove risposte alle sfide da affrontare per l'editoria e per i quotidiani è il nuovo gruppo editoriale, Gedi, che nascerà dalla fusione fra Itedi (editore de La Stampa e de il Secolo XIX) e il gruppo L'Espresso. "Ci auguriamo di concludere entro la prossima settimana con il gruppo L'Espresso l'operazione per Gedi. Il Gruppo avrà diverse testate, ma beneficerà di economie di scala", ha affermato John Elkann, presidente dell'editrice La Stampa. "Solo così – aggiunge Elkann- sarà possibile avere la massa critica per affrontare nuovi investimenti e generare nuove linee di ricavi nel futuro, convincendo gli utenti a pagare per l'informazione". Elkann esprime poi ottimismo sul futuro dell'informazione "affidabile e di qualità". Per il numero 1 dell'Editrice La Stampa "il giornalismo deve trovare un numero crescente di lettori fidelizzati e paganti, se si riesce a fare questo il futuro sarà roseo".
Concorda Jeffrey Bezos, editore del Washington Post, confrontatosi sul palco dello stabilimento in cui viene stampato il giornale La Stampa. Il fondatore di Amazon che ha comprato il Washington Post fa sapere che dal 2013 sono arrivati investimenti, nuovi giornalisti, un nuovo Chief Technology Officer. "Un giornale e un ecommerce sono diversi – sottolinea – ma l'approccio è lo stesso, e deve avere al centro il lettore-cliente. La pubblicità da sola non funziona e i dati ci dicono che gli abbonamenti crescono grazie alle inchieste della nostra redazione". Poi la parola è andata a uno dei protagonisti della operazione Itedi – L'Espresso, Carlo De Benedetti, chairman di Gedi gruppo editoriale. "Dobbiamo concentrarci su una informazione che fa la differenza e che si può avere solo con un contenuto di qualità eccezionalmente elevata. Ci deve essere un metodo basato su trasparenza, opinioni contrastanti e ammissione pubblica degli errori. Non vogliamo aiuti di Stato né sovvenzioni, ma dobbiamo trovare un modo per restare remunerativi. Se muore l'informazione non muore solo un settore economico ma una funzione essenziale dei sistemi democratici", ha detto.
A concludere il meeting dei big della editoria internazionale è arrivato il presidente del consiglio Paolo Gentiloni. "La fusione fra Itedi e il Gruppo L'Espresso è una operazione importante che rende il nostro Paese orgoglioso di avere uno dei più grandi gruppi editoriali d'Europa. Ho saputo che il closing della operazione è atteso nei prossimi giorni. Faccio quindi i miei migliori auguri", ha detto il premier nel suo breve discorso a Torino a Palazzo Reale, prima di una cena di gala a coronamento del convegno torinese.
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