Il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria è tra gli organizzatori di 'Supernova2016', il festival dell'innovazione in programma a Torino fino a domenica
Qualcosa si muove anche se non è ancora abbastanza. Ne è convinto Marco Gay, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, tra gli organizzatori di 'Supernova2016', il festival dell'innovazione in programma a Torino da oggi a domenica. Di sicuro, secondo Gay, la ricetta adottata da Torino per la riconversione è vincente e da esportare in altre città italiane.
DOMANDA. Cosa ne pensa del 'piano nazionale per la banda larga' promosso da Renzi? Sarà possibile da qui al 2020 coprire il 100% del territorio nazionale con la rete a 30 mega bps e raggiungere il 50% di abbonamenti che arrivino a 100 mega bps?
RISPOSTA. "La direzione intrapresa è quella corretta. Sono troppi anni che parliamo di digital divide, sono troppi anni che si dice che si farà la banda larga. Questo è il momento di agire, mi sembra che gli interlocutori in gioco ci siano e siano determinati. Mi sembra che ci sia un fortissimo segnale da parte del Governo e sicuramente una fortissima spinta da parte delle imprese, che oggi senza banda langa non possono competere in maniera adeguata".
D. Parlando di riforme, i giovani di Confindustria si schiereranno per il 'sì' al referendum di ottobre?
R. "Stiamo analizzando attentamente il pacchetto di riforme e crediamo che ci dovrà essere una forte direzione verso l'approvazione di questo pacchetto".
D. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, durante l'assemblea ha detto che l'economia è ripartita ma non è in ripresa. Cosa secondo lei può velocizzare e rafforzare questo processo?
R. "Sicuramente deve aprirsi una grande stagione di riforme che riguardano l'economia, finita la stagione delle riforme istituzionali. Siamo ai primi segnali di ripartenza, per avere ripresa bisogna che ci sia molta più visione e una politica industriale che parta dal territorio: poi si prendono le best practice e diventano politica industriale del Paese per i prossimi dieci anni".
D. Torino, con questo festival, diventa la capitale italiana dell'innovazione per tre giorni. Ma qual è lo stato di salute delle sue imprese? Ci sono start up promettenti e giovani aziende innovative?
R. "Torino si è sempre distinta e differenziata per la capacità innovativa, anche della hold economy. Sicuramente c'è un grande tessuto e il fatto che sia la seconda capitale dell'innovazione in Europa è il segnale che non solo ci sono startup ma anche che hanno voglia di esprimersi".
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