Roma, 30 apr. (LaPresse) – La Corte costituzionale ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale” del blocco della perequazione 2012-2013 previsto dalla riforma Fornero sulle pensioni del 2011. Lo si legge nel testo della sentenza dell’alta corte. In particolare è stata dichiarata “illegittima” la norma contenuta nell’articolo 24, comma 25, nella parte che prevede che “in considerazione della contingente situazione finanziaria” la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici è riconosciuta, per gli anni 2012 e 2013, “esclusivamente ai trattamenti pensionistici di importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo Inps, nella misura del 100 per cento”. Secondo l’Avvocatura dello Stato l’impatto sui conti pubblici sarebbe di 1,8 miliardi nel 2012 e di 3 miliardi nel 2013. Nella sentenza depositata oggi, di cui è relatrice la giudice Silvana Sciarra, si legge che “l’interesse dei pensionati, in particolar modo di quelli titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio”. Stando al ancora al testo della sentenza della Consulta “risultano, dunque, intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali”.

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