Mondo dell'arte in lutto per la scomparsa a 91 anni del pittore e scultore

Mondo dell’arte in lutto per la scomparsa di Fernando Botero. L’artista colombiano, conosciuto in tutto il mondo per i soggetti dei suoi dipinti e delle sue sculture, rotondi e voluminosi, è morto all’età di 91 anni. Nato a Medellín il 19 aprile 1932, Botero da bambino rimase profondamente affascinato dall’architettura barocca e dalle illustrazioni della Divina Commedia di Dante Alighieri. A 16 anni già disegnava le illustrazioni per i supplementi de ‘El Colombiano’, il giornale più importante della sua città. E al 1948 risale la sua prima mostra. Secondo Botero, il dipingere deve essere inteso come una necessità interiore. Il colore rimane tenue, mai esaltato, mai febbrile, generalmente steso in campiture piatte ed uniformi, senza contorni. Da notare l’assenza totale delle ombreggiature nei suoi dipinti, perché “sporcherebbero l’idea del colore che desidero trasmettere”.

La dilatazione dei soggetti

Caratteristica della sua pittura è l’insolita dilatazione che subiscono i suoi soggetti, che acquistano forme insolite, quasi irreali, ma con un proprio fascino. Un passaggio necessario per far comprendere la necessità di colore delle sue opere. L’artista si rivela sostanzialmente distante dai suoi soggetti. Ed è proprio questa freddezza che fa scomparire dai personaggi la dimensione morale e psicologica. Gli sguardi sono sempre persi nel vuoto, gli occhi non battono, sembra quasi che osservino senza guardare. Interessante anche la rappresentazione del tempo, elemento presente in molte opere di Botero, in cui lo stesso soggetto può essere raffigurato in momenti diversi. In altre invece il tempo è simboleggiato da orologi.

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