Ritenuta anche nel nuovo processo l'aggravante della premeditazione
La Corte d’assise d’appello di Milano ha confermato la pena dell’ergastolo nei confronti di Davide Fontana nel processo bis per l’omicidio di Carol Maltesi. Il bancario e food blogger di Milano era già stato condannato al massimo della pena il 21 febbraio 2024, ma la sentenza era stata annullata parzialmente con rinvio dalla Corte di Cassazione a settembre 2024, ordinando di celebrare un nuovo processo solo sull’aggravante della premeditazione. È stato dunque ritenuto anche dall’appello bis che il delitto sia stato premeditato.
L’omicidio di Carol Maltesi
Fontana, oggi 45enne, l’11 gennaio 2022 ha ucciso a Rescaldina Carol Maltesi, la 26enne con cui aveva intrattenuto una relazione. Alla donna sono state sferrate 13 martellate e una coltellata mentre era legata, imbavagliata con lo scotch e incappucciata. I due stavano filmando un video hard che lui stesso le aveva commissionato attraverso un finto profilo social per venderlo su Onlyfans. Il giorno dopo aver assassinato la 26enne, Fontana ha comprato un’accetta e un seghetto e tagliato in 23 pezzi il corpo. Ha cercato di eliminare i lembi di pelle con i tatuaggi, che sono stati poi fondamentali alla base del riconoscimento della vittima. Nelle settimane successive l’uomo ha poi tentato di bruciare il cadavere a pezzi e, dopo averlo tenuto congelato in un freezer acquistato online, lo ha gettato in un dirupo all’interno di cinque sacchi neri a Paline di Borno, nel bresciano. Il cadavere di Carol Maltesi fu trovato il 29 marzo 2022.
I processi
In primo grado la Corte d’assise di Busto Arsizio, il 12 giugno 2023, aveva condannato Fontana a 30 anni per omicidio, soppressione e occultamento di cadavere, escludendo però le aggravanti più pesanti ed evitandogli la pena del carcere a vita ritenendo mancanti le prove di una “significativa organizzazione dell’omicidio” a cominciare dal non essersi costituito un “alibi” e dall’aver messo in atto “raccapriccianti condotte” ma confusionali per “circa due mesi per liberarsi definitivamente del corpo”, in contrasto con un piano preordinato. La pena è diventata in ergastolo poi in appello e, adesso, anche nell’appello bis.
Motivazioni entro 60 giorni
Il collegio della Corte d’assise d’appello di Milano (presidente Renata Peregallo) depositerà le motivazioni entro il termine di 60 giorni. La condanna all’ergastolo è stata inflitta ma senza l’isolamento diurno. Confermate le attenuanti generiche e la condanna al pagamento delle spese processuali e alle parti costituite, fra cui le parti civili di parenti e il padre del bambino di Carol Maltesi, oggi di 9 anni, assistiti dalle avvocatesse Manuela Scalia, Anna Maria Rago e Veronica Villani.
La zia di Maltesi: “Ora potrà riposare in pace”
“Che ora possa riposare in pace“, ha commentato la zia di Maltesi, Anna Milazzo, uscendo dall’aula della Corte d’assise d’appello di Milano. La sentenza potrà comunque essere impugnata nuovamente in Cassazione dal difensore del bancario, Stefano Paloschi.
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