L'ha deciso il Tribunale per i minorenni di Napoli all'esito del processo con rito abbreviato

Condanne a pene tra i 9 e i 10 anni per tre dei sette minorenni imputati per gli stupri delle due cuginette, all’epoca di 10 e 12 anni, avvenuti a Caivano (Napoli) tra giugno e luglio 2023. Questa la decisione del Tribunale per i minorenni di Napoli, che ha giudicato con questa sentenza i tre imputati, minorenni all’epoca dei fatti (uno dei tre nel frattempo ha compiuto 18 anni), che avevano optato per il rito abbreviato. Accolte le richieste di condanna della Procura minorile, che aveva chiesto la condanna a 10 anni e 8 mesi per uno dei tre imputati e a 9 anni per gli altri due. È la seconda condanna per la vicenda dopo quelle a 13 e a 12 anni per due altri imputati, maggiorenni quando erano avvenuti i fatti, decisa una settimana fa dal Tribunale di Napoli Nord.

Legale madre vittima: “Soddisfatti ma tanta amarezza”

“Siamo soddisfatti ma con tanta amarezza in bocca“, ha commentato l’avvocato Clara Niola, legale della madre della più piccola delle cuginette di Caivano vittime delle violenze. “Ho una grossa amarezza perché sono sentenze emesse a danno comunque di minorenni, per condotte sganciate da qualunque tipo di rispetto per il prossimo. Il nostro auspicio è che ci possa essere un migliore contesto umano e sociale”. 

La visita di Meloni e il dl Caivano

Lo scorso anno, dopo le prime notizie di cronaca relative agli stupri ai danni delle due cuginette, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si era recata proprio a Caivano promettendo l’impegno del governo di trasformare il difficile quartiere “da problema a esempio” agendo contro la criminalità, l’illegalità e la droga nel territorio. Aveva annunciato anche un intervento da circa 10 milioni di euro per riaprire il centro sportivo ‘Delphinia’, dove si erano verificate le violenze. Il centro è poi stato riaperto lo scorso 28 maggio. Per combattere la delinquenza giovanile in generale, poi, il governo ha varato il cosiddetto ‘dl Caivano’: al suo interno misure come l’abbassamento a 14 anni dell’età per il Daspo urbano e per l’avviso del questore, il divieto di uso dei cellulari fino a 2 anni per i quattordicenni oggetto della misura di ammonimento e la possibilità di applicare questa misura anche per i 12enni in caso di reati gravi. 

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