Il militare era stato ucciso con diverse coltellate la notte del 26 luglio 2019 a Roma. Gli imputati sono due ragazzi americani: Finnegan Elder e Hjorth Natale

“Se si escludono le circostanze aggravanti cambia totalmente la valutazione dei fatti. Senza divisa, senza pistola e non hanno mostrato i tesserini: da qui deve ripartire un processo che le deve escludere”. E’ la linea difensiva, sostenuta ieri in aula dagli avvocati di Finnegan Elder, Renato Borzone e Roberto Capra, uno dei due imputati per l’omicidio del vice brigadiere dei Carabinieri, Mario Cerciello Rega, ucciso con diverse coltellate la notte del 26 luglio del 2019 nel quartiere Prati a Roma.

La difesa

Il 10 aprile il procuratore generale della Corte d’Appello di Roma, aveva sollecitato una condanna a 23 anni e 9 mesi per Finnegan Elder e a 23 anni per Hjorth Natale. In particolare, i difensori del giovane americano hanno chiarito come, attraverso i fatti e le prove raccolte ed evidenziate nella sentenza della Corte di Cassazione che ha rinviato gli atti al secondo grado, emerga che i due giovani non abbiano potuto in alcun modo comprendere di avere davanti due appartenenti alle forze dell’ordine, visto che i carabinieri erano in borghese e non hanno mostrato i tesserini di riconoscimento.

 

Le parole della madre di Finnegan Elder

Il processo, che dura da cinque anni, ha visto confrontarsi due versioni dei fatti diametralmente opposte. Leah Elder, madre di Finnegan Elder a margine dell’udienza odierna ha voluto rilasciare una breve dichiarazione: “Questo processo è collegato purtroppo alla tragedia della morte di una persona, un fatto gravissimo che ha segnato e segnerà per sempre la vita di tutte le famiglie coinvolte. Mio figlio, fin dal primo momento, ha dichiarato che non aveva capito che erano carabinieri e di aver reagito ad un tentativo di bloccaggio. Ma non riusciva a darsi pace perché nessuno gli credeva. Far emergere la verità dei fatti aiuterebbe Finnegan ad assumersi la completa consapevolezza del dolore cha ha causato con la sua tragica reazione. Mi auguro che, pur pagando per l’errore commesso, si apra per lui anche una speranza di vita per il futuro” – concludono la nota gli avvocati difensori di Leah Elder. L’avvocato Roberto Capra, alla fine della sua arringa ha evidenziato come la pena nei confronti di Elder vada rimodulata anche in base alla funzione rieducativa che dovrebbe avere. “Leah Elder – ha dichiarato a LaPresse l’avvocato Renato Borzone – non ha espresso la volontà di scontare la condanna negli Stati Uniti”. La prossima udienza è prevista il 26 giugno. 

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