Il legale della famiglia: "Emersi elementi su premeditazione"

Sono molti i dettagli emersi nella nuova udienza del processo ad Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza, commesso il 27 maggio 2023. Le analisi dei Ris hanno evidenziato molte tracce di sangue sia nella sala dell’appartamento dove viveva la coppia che nel bagagliaio dell’auto di Impagnatiello. L’uomo è accusato di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non volontaria. 

Omicidio Tramontano, le analisi con il luminol

Nel bagagliaio dell’auto di Alessandro Impagnatiello c’era “questa forte illuminazione” di reazione al luminol “che è durata più di 2 minuti“, le parole, davanti alla Corte d’assise, del responsabile della sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri di Milano che ha eseguito i “rilievi” sulla casa e l’auto del 31enne. Accertamenti eseguiti fra il 31 luglio e il 6 giugno anche con la tecnica di nebulizzazione del luminol che permette di rilevare fino a un “milionesimo di grammo di sangue”. Dentro l’appartamento di via Novella Senago, il luminol ha prodotto una “luce intensa quasi a giorno” e “si è acceso per parecchi minuti” al contrario dei classici 30-40 secondi. 

Durante l’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa con 37 coltellate, “di sicuro non era presente il tappeto” che è stato “messo dopo” e “il divano” deve “essere stato coperto da un qualcosa, da un telo”, ha dichiarato invece il colonnello dei carabinieri di Milano a capo della sezione investigazioni scientifiche. Per il militare è “indicativo il fatto che divano e tappeto sono completamente puliti” dalla tracce di sangue, rilevato invece con diverse intensità in “sala, sul pavimento della cucina, nel disimpegno sulla parte sinistra del battiscopa, in bagno sul tubo flessibile della doccia della vasca, sullo scarico della vasca, nel pavimento del bagno vicino alla lavatrice, in cantina e nel box”. 

Giulia Tramontano, il legale della famiglia: “Nuovi elementi su premeditazione”

“Nell’udienza di oggi sono emersi degli elementi da cui si evince, ancora una volta, che il comportamento e la scelta da parte dell’imputato di porre fine all’esistenza di Giulia e del proprio bambino, non si è trattato sicuramente di un’evenienza estemporanea, perché altrimenti non ci sapremmo spiegare il motivo per il quale il tappeto, che fa parte degli arredi della casa, non rechi tracce ematiche così come anche il divano. Devono essere stati coperti prima che si determinasse il criminale e bieco intento”. Così l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia di Giulia Tramontano. “Per la famiglia questo è un periodo estremamente impegnativo, perché il mese di maggio coincide con la nascita di Giulia, che avrebbe compiuto trent’anni. Per questo motivo la famiglia l’ha ricordata con una cerimonia religiosa nel loro paese d’origine. Inoltre il destino ha voluto che, a un anno esatto dal suo brutale assassinio e a quello di Thiago, sia prevista l’udienza in cui ci sarà l’esame dell’imputato”, ha proseguito il legale.

 

 

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