L'Unarma ha comunicato oggi la presentazione di un esposto in Procura

“Abbiamo ricevuto la lettera della famiglia dell’allieva 25enne morta suicida il 22 aprile scorso alla Scuola marescialli e brigadieri dei carabinieri di Firenze e domani presenteremo un esposto“. Lo conferma a LaPresse Antonio Nicolosi, Segretario generale Unarma, dopo la lettera della famiglia al sindacato nella quale denunciava che la giovane fosse stressata da “regole poco funzionali” e “prive di valore formativo” che l’avrebbero indotta a confessare alla madre “questa scuola mi sta rovinando la vita”.

“Nei primi giorni di frequentazione della scuola – si legge nella lettera dei genitori – aveva manifestato l’intenzione di abbandonare il percorso appena intrapreso anche se quel percorso era da sempre stato il suo sogno, questo poiché aveva percepito quello che ci riferiva essere un ambiente estremamente rigido e totalitario. Successivamente decise invece di continuare in quanto, avendo già avuto esperienza di vita militare, prima nella Marina Militare e poi nell’Arma dei Carabinieri, si era convinta che il regime di trattamento così restrittivo rientrasse nella logica di un periodo propedeutico iniziale atto a testare in prima battuta le capacità di resilienza dei futuri marescialli ma purtroppo questo non corrispondeva a realtà: le condizioni di pieno inasprimento e i ritmi di vita serrati sono continuati“.

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