L'azione è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro

Nelle prime ore di questa mattina, a Cosenza ed in altri centri del territorio nazionale, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, la Polizia di Stato e la Gdf hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 142 indagati. Sono 129 invece gli arresti effettuati, di cui 20 ai domiciliari, oltre a 12 obblighi di dimora e ad una misura interdittiva.

L’indagine, denominata ”Recovery’, ha disarticolato i due clan principali della criminalità bruzia, quello dei cosiddetti ‘italiani’ e quello degli ‘zingari’. I reati ipotizzati a vario titolo sono associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalle modalità e finalità mafiose, e altri numerosi delitti anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose

Il blitz è stato condotto dalle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro, della Sisco di Catanzaro e dello Sco, i Finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, con il Gico del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e lo Sico di Roma, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. I dettagli dell’operazione saranno comunicati nel corso della conferenza stampa che si terrà alle 11 in Procura a Catanzaro. 

Come ha spiegato il procuratore Dda di Catanzaro Vincenzo Capomolla (facente funzioni dopo il trasferimento di Nicola Gratteri alla procura di Napoli) l’operazione ha smantellato il sistema di spaccio di stupefacenti con cui le organizzazioni avevano il monopolio dello spaccio in città ed in provincia utilizzando anche minori con metodi violenti e vessatori. Il rifornimento era garantito dai buoni rapporti intercorsi con le cosche del Reggino, sia quelle joniche che tirreniche. Fertile anche il controllo delle attività economiche con imposizione di tangenti mediante condotte estorsive ad imprenditori e commercianti.

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