Il fumettista: "Uno spazio che parla di cultura e attualità non può chiudere gli occhi"

Il conflitto a Gaza varca i confini del Salone del libro di Torino. Un centinaio di manifestanti pro Palestina si è presentato fuori dai cancelli del Lingotto per chiedere lo “stop al genocidio” tra striscioni, cori e bandiere. Il livello di tensione si è alzato nel momento in cui alcuni dimostranti hanno tentato di accedere ai padiglioni e sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, in tenuta antisommossa.

Zerocalcare, al Salone per presentare il suo ultimo lavoro e per un firmacopie, ha raggiunto poco dopo il presidio all’ingresso schierandosi dalla parte degli attivisti. “E’ successo quello che è successo tante volte in questi giorni, cioè le persone che tentano di portare all’attenzione il massacro che sta avvenendo in Palestina vengono respinte con i manganelli, per cui penso che tutte le persone che hanno a cuore questa questione là dentro non possono non stare qui”, ha sottolineato il fumettista evidenziando che “uno spazio che parla di cultura e attualità non può chiudere gli occhi e lasciare fuori la storia con la s maiuscola, ci verrà chiesto il conto di quello che sta succedendo in Palestina. Il fatto che le persone vogliano portare questi temi e contenuti dove si discute di cultura mi sembra la cosa più normale del mondo”.

Dopo l’intervento di Zerocalcare una delegazione del presidio ha varcato i cancelli per esporre le proprie idee. “Chiediamo alle istituzioni che sono dentro di venire qui e spiegare perché l’Italia è ancora in silenzio davanti a questo genocidio“, hanno sottolineato invitando la direttrice Annalena Benini – presente all’ingresso durante i momenti di tensione – a “prendere una posizione” di fronte a un Salone che “non può rimanere in silenzio”.

Un ringraziamento è andato anche a Zerocalcare, “l’uomo che ci ha permesso di entrare qui”. La protesta degli attivisti pro Palestina non è però destinata a concludersi con il Salone. “Da lunedì occuperemo tutte le università torinesi perché quello che sta succedendo è una catastrofe”, hanno annunciato i manifestanti, che si riuniranno sabato prossimo per un grande corteo in centro città. 

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