Si tratta di Francesca Cucchiara dei Verdi e del capogruppo del partito ecologista Tommaso Gorini

Alcuni episodi di contestazione si sono verificati durante il presidio contro l’antisemitismo organizzato dalle associazioni ebraiche in piazzale Cordusio, a Milano. La polizia, presente in forze sulla piazza, è intervenuta in tre episodi identificando gli autori che sono stati allontanati.

“Ci hanno invitato e crediamo che comunque partecipare a tutte le piazze in cui si rivendica la lotta contro l’antisemitismo sia sacrosanto. La cosa più pericolosa è creare una divaricazione per cui c’è una piazza che si può definire contro l’antisemitismo, un’altra piazza che pur lottando per gli stessi ideali non è identificata come una piazza contro l’antisemitismo”, ha commentato Francesca Cucchiara dei Verdi, fermata e identificata insieme al capogruppo del partito ecologista in consiglio comunale, Tommaso Gorini. “Perché siamo stati identificati dalla polizia? Bella domanda. Evidentemente non c’è più possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero in una piazza e abbiamo visto tante volte questi atteggiamenti di repressione nei confronti di che esprime pensieri antirazzisti, antifascisti. L’abbiamo visto alla Scala dove soltanto gridare ‘viva l’Italia antifascista’ ha portato una persona a essere identificata e quindi in qualche modo qui è avvenuta la stessa cosa. Di fatto stiamo dicendo una cosa molto semplice, cioè che siamo contro le discriminazioni e che assolutamente bisogna impedire in ogni modo il genocidio a Gaza, che è quello che si sta manifestando adesso, che si sta compiendo adesso, è una pulizia etnica e davanti a questo non possiamo assolutamente stare in silenzio”. 

Nahum: “Antisemitismo in Italia, serviva risposta a situazione grave”

“La situazione è intollerabile in Italia e in questa città bisognava dare una risposta e un messaggio. Quello che sta accadendo nelle università è molto grave, quello che accade in città è molto grave. Non ci dobbiamo intimidire ma va dato un messaggio, una risposta, che c’è un problema di antisemitismo in Italia. Il problema di antisemitismo oggi è più pericoloso del rischio fascismo in Italia”. Lo ha detto il consigliere del Comune di Milano, Daniele Nahum, promotore del presidio contro l’antisemitismo in piazzale Cordusio a Milano. “L’Anpi fa politica purtroppo. Già dal 25 aprile ha voluto disunire la piazza con uno slogan che io reputo incredibile perché chiedere il cessate il fuoco, vuol dire costringere anche gli Ucraini ad alzare bandiera bianca. Mi dispiace per la loro assenza, però l’Anpi ha avuto un comportamento non corretto nei confronti della comunità ebraica di Milano”. Rispondendo poi a una domanda sulla sua percezione di antisionismo, Nahum ha detto: “L’antisionismo è antisemitismo, perché se tu neghi una patria agli ebrei, diventa antisemitismo. Ci si smaschera dietro l’antisionismo che sfocia poi in antisemitismo, ma non lo dico io, l’ha detto anche Giorgio Napolitano”. Nahum alcuni mesi fa uscì dal Partito Democratico in disaccordo con le posizioni riguardanti la guerra a Gaza e rispondendo a una domanda sui suoi attuali rapporti con i Dem, ha detto: “Il Partito Democratico oggi è qui presente e io sono solo che contento. C’è un dato però secondo me politico, le candidature alle europee del partito democratico sono candidature che seppelliscono la storia riformista del partito democratico. Penso a Cecilia Strada, a Tarquinio, che hanno una posizione sulla politica estera secondo me che non guarda l’Europa”.

Romano (museo della Shoah): “Antisemitismo non è problema solo degli ebrei”

“Il clima è pessimo per gli ebrei oggi in Italia. Quello che fa specie è che ci sono ancora politici che non vogliono vederlo. Questa è la cosa più preoccupante. Al memoriale della Shoah c’è la parola indifferenza, una parola che ha voluto Liliana Segre per ricordare proprio quanto è importante l’indifferenza perché le cose brutte accadano. Oggi siamo per combattere, questa indifferenza, per ricordare che problema c’è. Non si può pensare che sia un problema degli ebrei, perché gli ebrei sono sempre i primi a essere colpiti, ma poi irrimediabilmente la storia lo insegna, arrivano gli altri. Lo abbiamo visto in Italia con le leggi razziali, razziste, che hanno colpito gli ebrei, e poi tutta la popolazione italiana ha pagato in termini di oppressione e così via. L’abbiamo visto anche con gli attentati dell’isis in Europa, hanno cominciato prima a colpire le sinagoghe o i musei ebraici e poi la popolazione generale”. Così il presidente del Museo della Shoah di Milano, Davide Romano, parlando a margine del presidio contro l’antisemitismo in piazzale Cordusio. “Quindi l’appello che faccio è di stare molto attenti perché queste derive fanatiche, questo incrocio tra estrema sinistra e islamismo radicale è molto pericoloso, non bisogna sottovalutarlo pensando che riguardi solo gli ebrei. Io penso che oggi sia un momento in cui sia importante far sentire la comunità ebraica che il resto della città e con lei la difende”, ha proseguito Romano: “Mi dispiace che non ci siano né il sindaco né Primo Minelli dell’Anpi. Spero ci sia un’altra opportunità per chiarirsi, per spiegare le cose, però noi andiamo avanti sempre con il dialogo, sempre aperti a dialogare con tutti”.

Studente contestato alla Statale: “Situazione peggiora”

Ha preso parte all’evento anche Pietro Balzano, lo studente di Scienze Politiche Internazionali all’Università Statale di Milano, che nei giorni scorsi era stato contestato durante un suo intervento all’incontro dei collettivi studenteschi con il Rettore. Il 23enne aveva affermato di essere contrario all’interruzione degli accordi con gli atenei israeliani. “Il clima non è bello soprattutto se consideriamo che accade nelle Università dove la conoscenza a partire soprattutto dai fatti e la democrazia dovrebbero essere i concetti di base ed è proprio invece nelle Università che tutto ciò sta venendo meno. Si è partiti contestandomi in un evento in teoria neutro e poi si è arrivati a minacciare i relatori di un evento pro Israele. La situazione sta peggiorando“, ha detto il ragazzo.

“Sì quello che penso è che è stato il passo successivo, si passa da una contestazione dell’opinione contraria in un evento che in teoria dovrebbe essere neutro e si passa all’annullamento diretto perché minacciati i relatori quando invece si tratta di esporre quella opinione favorevole di Israele. Quindi è una situazione che va aggravandosi e sta peggiorando”, ha aggiunto il giovane parlando del convegno annullato alla Statale dal titolo ‘L’unica democrazia del Medioriente. Israele fra storia e diritto internazionale’, in programma per il 7 maggio. 

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