I sindacati in piazza per la sicurezza sui luoghi di lavoro, sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari

A Roma sindacati in corteo. La manifestazione nazionale di Cgil e Uil, sotto lo slogan “Adesso basta!”, è partita da Piazzale Ugo La Malfa: bandiere rosse e blu sfilano lungo viale Aventino, con in testa i due leader sindacali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. Le parole d’ordine sono le stesse che le due sigle portano in piazza e nei cortei da novembre: salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sanità pubblica, riforma fiscale e tutela dei salari.

Solo poche ore fa l’ultima vittima sul lavoro: un operaio di soli 23 anni, schiacciato da un macchinario, a Cusago, in provincia di Milano. 

Landini: “Governo dice balle, paese reale parla in piazza”

“In questa piazza parla il Paese reale, visto che stanno dicendo balle e irreggimentando tutto. Il mondo del lavoro non ce la fa più: un problema salariale grande come una casa, una precarietà inaccettabile, problemi di fondo perché i diritti fondamentali della nostra Costituzione oggi non sono garantiti, a partire dal diritto alla salute, alla sanità, all’istruzione e al lavoro sicuro”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine del corteo. “C’è bisogno di cambiare, ascoltando e dando un ruolo al mondo del lavoro. Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci”, assicura il segretario, ricordando che “abbiamo iniziato la mobilitazione a novembre e non abbiamo avuto risposte, andremo avanti senza escludere nessuno strumento a nostra disposizione”.

 Bombardieri: “Paese reale c’è e soffre, ora risposte”

“Siamo qui per dimostrare che c’è un Paese reale che soffre, un Paese che ha difficoltà ad arrivare a fine mese e a fruire dei servizi sanitari, a vivere una vita dignitosa: 6milioni di poveri e 5 milioni di lavoratori con contratto scaduto. Hanno bisogno di risposte”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a margine del corteo in procinto di partite da Piazzale Ugo La Malfa a Roma, organizzato insieme alla Cgil. “Siamo ancora troppo fermi. Questo – ha sottolineato- è il Paese reale che vive una vita normale, non quella dei Talk show dei palazzi della politica”. 

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