La figlia di Gino Strada sostiene la legge per cambiare il sistema della regione
(LaPresse) “La situazione della sanità in Lombardia è molto brutta perché ha subito per anni tentativi di smantellamento tramite privatizzazioni e veramente quello che poteva essere un modello d’eccellenza è diventato un incubo di attese, un incubo di privatizzazioni quindi oggi ero firmare per queste proposte di legge di iniziativa popolare per provare a rimettere la rotta giusta che è la rotta della Sanità pubblica, un sistema universalistico che possa davvero rispondere ai bisogni del cittadino”. Così Cecilia Strada, figlia di Gino ed ex presidente della Ong Emergency, poco dopo aver firmato in piazza San Carlo a Milano la raccolta firme sulla legge di iniziativa popolare per cambiare radicalmente la Sanità lombarda proposta dal Partito Democratico. “Il problema è che poi quello che davvero è stato raccontato come l’eccellenza lombarda non lo è più, non lo è più da molti anni. L’abbiamo visto durante la pandemia, abbiamo visto stragi commesse nell’ambito della sanità e ciò nonostante non riesco neanche a capire perché abbiamo deciso di rivotare lo stesso modello”, ha proseguito Strada: “È un modello che non funziona, l’unico modello che può funzionare è quello della Sanità pubblica. Basta l’equivalenza pubblico privato perché soltanto il pubblico può veramente tenere al centro il paziente e non il profitto o qualunque altro calcolo che non c’entra con la salute”, ha aggiunto.
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