Il portavoce del governo ungherese Kovacs: "Si è trattato di un atto pianificato" da parte di una persona che ora "viene dipinta come una martire"

L’esecutivo ungherese si scaglia contro Ilaria Salis. “Dobbiamo chiarire che nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l’Ungheria come una specie di ring dove venire a pianificare di picchiare qualcuno a morte. E no, nessuna richiesta diretta del governo italiano (o di qualsiasi altro importante media) al governo ungherese renderà più facile la difesa della causa di Salis, perché il governo, come in qualsiasi altra democrazia moderna, non ha alcun controllo sui tribunali”, ha scritto su X il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs. Il politico poi ricordato le parole del ministro degli Esteri Peter Szijjártó secondo cui “non si è trattato di un crimine commesso per capriccio, ma di un atto ben pensato e pianificato” da parte di una persona che ora “viene dipinta come una martire”.

Roberto Salis: “Prossima udienza? Da Ungheria posizione netta”

“Fiducioso? No, perché mi pare che anche oggi il portavoce di Orban abbia avuto una posizione abbastanza netta e dura e quindi da quel punto di vista sia quasi impossibile”, dice a LaPresse Roberto Salis, padre di Ilaria, la maestra 39enne detenuta a Budapest con l’accusa di lesioni aggravate ‘potenzialmente letali’ che sarebbero state commesse nella Capitale ungherese il 10 febbraio 2023 contro due hammerskin in occasione delle manifestazioni neonaziste del ‘Giorno dell’onore’. Intercettato a Roma, all’uscita di un incontro in Senato, Roberto Salis ha spiegato: “Sono venuto a trovare un amico che fa parte del comitato Ilaria Salis”.

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