La riunione è in programma sabato 6 e domenica 7 aprile

I test psicoattitudinali per i magistrati continuano a far discutere. Le valutazioni su una eventuale mobilitazione dell’Associazione nazionale magistrati su questo tema saranno al centro del prossimo Comitato direttivo centrale dell’Anm, in programma sabato 6 e domenica 7 aprile. L’argomento è stato fissato all’ordine del giorno, dove si legge “introduzione dei test psicoattitudinali per l’accesso in magistratura. Valutazioni”.

“È un provvedimento che mi pare sotto un certo profilo sfregiante nei confronti della magistratura, perché dà un messaggio ai cittadini secondo cui i magistrati hanno bisogno di essere controllati psichicamente“, sbotta il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro. “È un provvedimento di dubbia costituzionalità e demagogico, perché non ce n’è nessuna necessità: i magistrati vengono controllati sotto il piano dell’equilibrio, un parametro che costituisce una precondizione per l’esercizio della funzione giurisdizionale, lungo tutto l’arco della propria carriera”.

Anm a Nordio: “Non previsti da legge delega” 

“Il Ministro sostiene che sarebbe una ‘grossolana assurdità’ ritenere che le commissioni Giustizia di Camera e Senato non possano dare indicazioni su modifiche al decreto legislativo, ma il problema sollevato dall’Anm è un altro: se il testo della legge delega già approvato, che riduce le materie oggetto delle prove orali del concorso in magistratura, possa essere integrato in sede di decreto delegato, tanto da legittimare il Governo a introdurre una ulteriore prova all’esame orale di magistratura, il test psicoattitudinale appunto, non prevista e in eccesso rispetto ai limiti della delega”. Così il segretario generale dell’Anm, Salvatore Casciaro, replica alle parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

“Il Ministro afferma che il test mira a rivelare non già specifiche patologie ma l’attitudine a svolgere le funzioni di magistrato – spiega Casciaro – Ma, e qui si annida l’equivoco: quali sono queste attitudini, il ‘tipo ideale di magistrato’ quali qualità dovrebbe possedere, e soprattutto chi lo decide?”. “Non ho ben compreso il richiamo ad una maggiore prudenza nei rapporti di leale collaborazione istituzionale – conclude Casciaro -: l’Anm, che pure rappresenta la quasi totalità dei magistrati, non ha avuto alcuna anticipazione sulla volontà del Governo di introdurre i test psicoattitudinali per la categoria ed ha quindi commentato quanto andava via via emergendo, senza precisazioni o smentite di sorta, dagli organi di stampa”. 

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