Rigettata la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalle autorità ungheresi per il coimputato della maestra 39enne

Nello stesso giorno in cui un tribunale di Budapest ha negato gli arresti domiciliari in Ungheria per Ilaria Salis, la maestra 39enne detenuta da più di un anno nella capitale magiara per lesioni aggravate ‘potenzialmente letali’ su due hammerskin, la Corte d’Appello di Milano ha rigettato la richiesta delle autorità ungheresi per l’estradizione del suo coimputato, il 23enne Gabriele Marchesi. I giudici meneghini hanno anche fatto cadere la misura cautelare degli arresti domiciliari a cui il giovane era sottoposto da quando, lo scorso 21 novembre, era stato arrestato in esecuzione di un mandato d’arresto europeo: Marchesi, dunque, torna in libertà

I giudici: “Rischia trattamento inumano in carcere”

Nelle motivazioni della loro decisione, i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno sottolineato che esiste un “rischio reale di trattamento inumano e degradante” nelle carceri magiare, oltre a “reali rischi di violazione dei diritti fondamentali” della persona.

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