Il Codacons: "Non cambierà nulla, perché la misura non aveva abbassato i prezzi"

Il Consiglio di Stato boccia i cartelli sul prezzo medio dei carburanti ai benzinai, annullando l’articolo 7 del DM del 31 marzo del 2023 che “già individua l’obbligo di esposizione ‘con adeguata evidenza’ dei ‘cartelloni riportanti i prezzi medi di riferimento'”. Lo si legge nella sentenza 1806 del Consiglio emessa oggi, in cui “accoglie il ricorso in appello proposto dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy” ma “per l’effetto, in parziale riforma della sentenza appellata e per diversa motivazione, annulla l’articolo 7 del decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 31 marzo 2023”. 

Il Codacons: “Non ci saranno effetti per i consumatori”

“Lo stop del Consiglio di Stato al decreto sui cartelli con i prezzi medi dei carburanti non avrà effetti sui consumatori perché la misura, nonostante garantisse maggiore trasparenza ai cittadini, non ha prodotto gli effetti sperati sul fronte del contenimento dei listini alla pompa“. Lo afferma il Codacons, commentando la decisione odierna dei giudici amministrativi.

“Avevamo da subito evidenziato come i cartelli con i prezzi medi della benzina non avrebbero avuto alcuna conseguenza sul fronte della riduzione dei listini alla pompa. Questo ovviamente non significa che il Governo non faccia bene ad intervenire sul fronte dei carburanti, ma deve farlo sia con misure più incisive in grado di difendere i consumatori dalle speculazioni, sia riducendo la tassazione che vige su benzina e gasolio – afferma il presidente Carlo Rienzi – In particolare l’esecutivo, soprattutto in vista delle festività e degli esodi legati alle vacanze, deve assolutamente studiare un provvedimento che blocchi i rincari speculativi dei carburanti che puntualmente si verificano in occasione delle partenze degli italiani”. “Serve poi uno strumento davvero efficace per ridurre automaticamente il peso di Iva e accise quando sale il prezzo industriale di benzina e gasolio, per evitare un’altra forma di speculazione, quello dello Stato che aumenta le proprie entrate grazie ai rincari dei carburanti”, conclude Rienzi. 

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